Game of Thrones, Hannah Waddingham ricorda la scena di waterboarding

Hannah Waddingham, interprete di Septa Unella in Game of Thrones, ha raccontato dell'esperienza vissuta nella scena della tortura

game of thrones
Condividi l'articolo

Come ben sappiamo, la produzione di Game of Thrones ha costretto diversi attori a momenti davvero complicati e difficili da realizzare. Una scena addirittura porta strascichi ancora oggi. Si tratta di quella nella quale Septa Unella, l’estremista religiosa che obbliga Cersei alla camminata della vergogna, viene torturata dalla stessa regina una volta ripreso il trono. A raccontare la sua esperienza è stata la stessa interprete di Septa Unella, Hannah Waddingham, durante la Collider Ladies Night.

Le parole di Hannah Waddingham,

Nei piani iniziali avrebbe dovuto essere violentata dalla Montagna – spiega l’attrice. Tuttavia penso che siano arrivate così tante lamentele a causa dello stupro di Sansa che hanno scelto di non farlo. Penso che abbiano preso questa decisione quando stavamo volando sopra Belfast perché all’improvviso mi hanno dato queste nuove note che dicevano che avrei avuto bisogno di una muta. E ho pensato che mi avessero mandato gli appunti sbagliati. Quando sono arrivata lì, mi hanno messo in una muta e ho chiesto:”Perché?” E loro hanno detto: “Oh, abbiamo deciso che sarà il waterboarding”

La realizzazione di quella scena è stata talmente tanto realistica da turbare profondamente l’attrice.

LEGGI ANCHE:  L'incredibile dieta di Hafþór Björnsson, La Montagna di Game Of Thrones

Sono stata legata per dieci ore a un tavolo di legno con delle grosse cinghie. E sicuramente, a parte il parto, è stato il giorno peggiore della mia vita. Perché Lena [ndr l’interprete di Cersei] era a disagio a versarmi del liquido in faccia per così tanto tempo, e io ero fuori di me. Ma in quei momenti o pensi che servi per la scena e vai avanti o ti tiri indietro e dici: “No, non è quello per cui ho firmato”

Non mi ero nemmeno resa conto della fobia per l’acqua che quella scena mi ha causato. Decisamente. Non me ne ero reso conto fino a quando non ho visto un programma in cui la telecamera è posta in basso sul viso dell’attore che viene immerso nell’acqua. Tu lo vedi a faccia in su verso la telecamera, e ho avuto un terribile attacco di panico. E quindi sono andato a parlarne con qualcuno, perché è abbastanza pensate subire waterboarding per dieci ore, e poi vedre che solo un minuto e 30 secondi finiscono nel taglio finale

Una scena leggendaria di Game of Thrones, ma che ha richiesto davvero uno sforzo immane.

LEGGI ANCHE:  Game of Thrones, Martin difende il finale: "Internet è tossico"