Bjork: quando uno stalker tentò di ucciderla con una bomba all’acido

Una vicenda terribile e cruenta che costò quasi la vita a Björk

Björk
Credits: Zycopolis TV / YouTube
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Un terribile pericolo scampato per Bjork

Conosciamo tutti bene Bjork: la celebre cantante islandese, sulle scene internazionali ormai da trent’anni, è apprezzata oggi come ieri per le sue produzioni musicali sempre fuori dal coro, audaci e innovative. La sua voce unica ha decorato la miglior scena elettronica a cavallo tra anni ’90 e anni ’00.

Quando una artista è tanto famosa e celebrata capita, purtroppo, che la fissazione si trasformi in follia. Questo è quanto accaduto ad un tale Ricardo Lopez, che nel 1993 si innamorò perdutamente della figura della cantante dopo aver visto un suo video. Per lui, la situazione degenerò in fretta.

Costui, sofferente di ginecomastia (un’anomala grandezza dei seni maschili che li fa somigliare a quelli femminili) dapprima trovò rifugio nella musica di Bjork per sfuggire alla sensazione di straniamento data dalla sua condizione. Di lì a poco, però, iniziò a riempire diari e diari a lei dedicati, a cui seguirono anche lunghe registrazioni video caratterizzate da depressione e rancore.

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Il punto di rottura giunse quando Bjork annunciò la propria relazione con il popolare musicista elettronico Goldie (Clifford Joseph Price). Colmo di gelosia, Lopez annunciò nei suoi diari: “Dovrò semplicemente ucciderla. Le invierò un pacco. La spedirò all’inferno”. Non esattamente una novità, purtroppo, nel mondo della fama musicale.

In questo caso, per fortuna, Bjork la scampò. Il piano iniziale di Lopez era quello di spedire alla cantante una lettera piena di… siringhe contaminate con HIV. Ma si rivelò infattibile e come piano b lo stalker decise di spedire un libro esplosivo e contenente acido solforico. Quando Björk l’avesse aperto l’acido le sarebbe finito in faccia, uccidendola.

Dopo aver spedito il pacco mortale, Lopez si tolse la vita, registrandosi in video, con la canzone I Remember You della cantante in sottofondo. Si dipinse la faccia di verde e rosso, dopo aver ricoperto il muro di insulti razzisti (diretti a Goldie) e si sparò con una calibro 38. Il video è ancora disponibile, da qualche parte, sul web.

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I vicini scoprirono la morte di Lopez dopo aver notato il suo sangue che colava dal soffitto. Chiamata la polizia, trovarono il suo corpo in decomposizione circondato dai suoi videotape, di cui uno intitolato “The Last Day”, l’ultimo giorno. Questo, subito visionato, svelava per fortuna l’intero complotto.

Per fortuna perché, avvisati tempestivamente i poliziotti di Scotland Yard a Londra (dove Bjork era residente all’epoca), il pericolo si poté sventare appena in tempo. Bjork in seguito ha parlato dell’evento con straordinaria tristezza e compassione per il defunto stalker, augurando anche il meglio alla famiglia di lui.

Fonte: Far Out Magazine