Tenet | Cos’è il Quadrato del Sator di cui parlano tutti?

Quadrato del Sator, cos'è la misteriosa iscrizione utilizzata da Christopher Nolan nel suo ultimo film, Tenet? Qui una piccola spiegazione

Quadrato del Sator
Quadrato del Sator, John David Washington in Tenet
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Tenet (qui la nostra recensione), nei cinema dal 26 agosto, è il film più discusso e atteso dell’anno, sia per gli appassionati di cinema che per gli esercenti. L’ultimo film di Christopher Nolan, fin dal primo trailer, ha suscitato la curiosità di tutti, fan e non del regista; e ha rappresentato una speranza per il mercato fiaccato dalla piaga del Covid-19. Già il titolo, un palindromo, e il tema del Tempo, o meglio, la sua inversione, avevano destato l’attenzione di chiunque. Il criptico trailer, poi, aveva suscitato molti dubbi e perplessità, un mistero per molti, mentre per altri il collegamento con il Quadrato del Sator è parso da subito evidente.

Cos’è il Quadrato del Sator?

Ma cos’è il quadrato del Sator? Dall’uscita di Tenet non si è fatto che parlare d’altro, tanto che il celebre quadrato magico sembra aver ritrovato nuova fama. L’iscrizione, un quadrato di fatto (ma non sempre), è di origine latina e presente principalmente in chiese e monasteri, tra la Spagna e la Siria, e in generale in tutti i luoghi che Roma toccò. Uno degli esemplari più celebri, che hanno inaugurato il mistero, è il quadrato ritrovato a Pompei nel 1925. L’iscrizione è composta da cinque parole palindrome che possono essere lette dall’alto verso il basso, o viceversa, e da sinistra a destra, o viceversa.  Di seguito riportiamo un esempio scritto per chiarire.

S A T O R
A R E P O
T  E N E T
O P E R A
R O T A S
quadrato di sator
Quadrato di Sator a Siena

Un mistero irrisolto (quasi)

Negli anni in molti, tra archeologici, linguisti, filologi e semplici appassionati di cruciverba, hanno provato a dare una spiegazione. Dapprima si è cercato di dare un senso alle parole latine, di interpretazione ambigua. Sator potrebbe significare “seminatore”, o essere associato a Giove o Saturno, per diventare “padre” o “creatore”. Arepo è la parola dall’origine e significato più oscuro dato che è apparsa solo in questo contesto, non fornendo ai linguisti metriche di confronto. Le principali ipotesi credono si tratti di un nome proprio, o ancora un acronimo; mentre secondo altre ipotesi significherebbe “aratro”. Tenet è la terza persona singolare del verbo latino tenere, si traduce con “tiene” o “guida”. Il significato di Opera, in relazione al contesto cui è associato, è “con cura” è “le opere”. Mentre Rotas è “le ruote”.

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Il significato del Quadrato di Sator

La frase che ne consegue è “Sator arepo tenet opera ropas”, che sarebbe tradotto come “il seminatore tiene con cura le ruota dell’aratro”. Volendo dare un’accezione divina il significato potrebbe essere “il creatore delle terre governa le sfere celesti”. Alcuni studiosi hanno avanzato la proposta che l’iscrizione potesse essere bustrofedica, ovvero il verso di lettura della frase cambia da riga a riga, passando da sinistra a destra e così via. In tal caso la frase andrebbe letta come “Sator opera tenet arepo  rotas” interpretato come “Il seminatore decide i suoi lavori quotidiani, ma il tribunale supremo decide il suo destino”, riconducendo arepo a areopago, ovvero “tribunale supremo”. Infine, un’ultima lettura vede formare due volte la parola Paternoster, escludendo due o e due a; alfa e omega, ovvero l’inizio e la fine.

Insomma i significati potrebbero essere innumerevoli, e come detto, molti studiosi, tra cui persino Umberto Eco in Sator Arepo eccetera (Nottetempo, 2006), hanno provato a parlarne fornendo una spiegazione. I significati proposti qui sono solo una parte di tutti quelli ipotizzati, che potrebbero essere giusti o meno. C’è chi ipotizza che l’iscrizione sia, fin dalle origini, concepita per essere criptica o semplicemente giocosa. Il cruciverbista e semiologo Bartezzaghi, riprendendo il libro Misteri dell’alfabeto. Enigmistica degli antichi cristiani dell’archeologa Margherita Guarducci (edito da Rusconi nel 1989), ha sostenuto su Repubblica nel 2000 che si tratta semplicemente di un gioco.

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Una scena di Tenet

ATTENZIONE SPOILER

In Tenet, Christopher Nolan, come anticipato a inizio articolo, cita il quadrato del Sator riutilizzandone le parole. Chi ha visto il film sa che Sator è il cognome dell’oligarca russo antagonista della storia. Arepo è il cognome del falsario spagnolo, amante della moglie di lui. Il teatro dell’opera di Kiev è dove il film ha inizio, o più semplicemente è l’opera (il quadro di Goya riprodotto) di Arepo. Infine, Rotas è il nome della società del freeport di Oslo dove sono, appunto conservati, alcuni beni di Sator. C’è chi ha avanzato l’ipotesi di unire, ed interpretare, le parole come “Sator tiene le opere di Arepo nella Rotas”. Tuttavia, non ci è dato sapere cosa ha pensato davvero Nolan nel momento in cui ha ideato questo suo gioco, aspettiamo con ansia una sua spiegazione. E tu cosa pensi? Faccelo sapere nei commenti.

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