Adele sempre più irriconoscibile, l’ultima foto fa polemica [FOTO]

Adele al centro dello scandalo

Adele
Credits: Adele / YouTube
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Adele si trova al carnevale di Notting Hill, e sfoggia un “costume” che dovrebbe essere un tributo alla Giamaica

Adele è protagonista di una foto che sta suscitando enorme scandalo. E no, non è perché è completamente irriconoscibile rispetto a qualche anno fa. Il problema scaturisce allorché la cantante decide di rendere omaggio alla Giamaica con il suo costume. La foto che la ritrae al carnevale di Notting Hill genera polemica.

La cantante inglese sfoggia infatti un reggiseno con la bandiera del paese e porta i capelli acconciati con treccine e nodi Badu. Un tipo di pettinatura tradizionalmente associata alle donne di colore, che in quanto tale sta facendo parlare tutti gli utenti su internet di “appropriazione culturale”.

Si tratta di quel tipo di fenomeno per cui l’appartenente ad una cultura si “appropria”, appunto, di alcune caratteristiche tipicamente pertinenti ad un’altra solo per sembrare “trendy” o per apparire originale. Come un uomo bianco che decide di farsi i capelli afro, per intenderci, o i drealocks alla rastafari.

Questo è precisamente il tipo di accusa che viene ora mosso alla cantante, che di cognome fa Adkins ed è nata a Londra da padre inglese e madre gallese. L’idea infatti è che si possa fare sfoggio di un tratto culturale solo se si appartiene o perlomeno si discende da una certa cultura.

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Tanto per dare un’idea della complessità della questione, basti ricordare il caso di Iggy Azalea. La rapper australiana (e bianca), famosissima a inizio anni ’10, ha visto la propria carriera precipitare dopo essere stata accusata di imitare a bella posta i modi dei rapper afro-americani del sud degli Stati Uniti.

Ora c’è già chi muove ad Adele accuse simili. Altri invece la difendono, ricordando che il carnevale di Notting Hill è stato fondato da cittadini inglesi ma di origine appunto caraibica e giamaicana proprio per celebrare la diversità della propria cultura, ma in “madrepatria”. Come finirà?

Fonte: Il Messaggero

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