Quasi Amici, la Storia Vera che ha ispirato il film con Omar Sy

Quasi amici
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Quasi amici (stasera alle 21:21 su Canale 5) è un film del 2011 diretto da Olivier Nakache e Éric Toledano e che racconta della storia di amicizia tra un miliardario paraplegico e il suo vulcanico badante. L’opera che vede protagonisti François Cluzet e Omar Sy ha riscosso grandi consensi di critica e pubblico, tanto da spingere anche alla produzione del un remake The Upside, che vede come protagonista Bryan Cranston Kevin Hart.

Se pensate che una storia così bella non possa accadere nella vita reale, vi sbagliate di grosso. Infatti Quasi Amici si ispira alla storia di Philippe Pozzo di Borgo, miliardario corso rimasto paralizzato dal collo in giù a causa di un incidente col parapendio avvenuto il 23 giugno 1996 e del suo badante algerino (quindi non senegalese come il personaggio di Omar Sy nel film) Abdel Yasmin Sellou. La storia è stata raccontata da Philippe nel libro del 2001 Le second souffle sul quale si basa la sceneggiatura del film.

La vera storia e il racconto di Abdel

Philippe dopo essere rimasto paralizzato nel 1996, subisce un’altra grave perdita. Difatti nel 1999 viene a mancare l’amata moglie Beatrice, cosa che porta l’uomo a cadere in una profonda depressione. Alla ricerca di un badante si imbatte di Abdel che non nasconde la sua intenzione di accettare quel lavoro solo per poter continuare a usufruire degli incentivi statali.

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Abdel, esattamente come Driss nel film, è un ragazzo giovane con la sinistra tendenza a mettersi nei guai, indole che verrà totalmente trasformata dall’incredibile legame svilupperà con quell’uomo sfortunato che gli insegnerà ad essere più responsabile. Queste non sono ovviamente nostre illazioni, tutt’altro.

L’importanza del loro rapporto ci viene infatti raccontata da Abdel stesso nel 2012 in un’intervista rilasciata ad Avvenire, fatta a seguito dell’uscita della sua autobiografia Mi hai cambiato la vita nel quale racconta di questo incredibile incontro avuto tra lui e Philippe.

“Il nostro incontro è stato un miracolo. Tutti e due abbiamo capovolto il destino che sembrava già scritto per noi. Lui sembrava condannato all’immobilità, io alla galera. Invece insieme abbiamo ribaltato le cose: io con l’incoscienza dei miei vent’anni l’ho costretto a uscire di casa, gli sono stato complice in stravaganti esperienze, lui ha fatto di me un uomo vero, è stato la mia coscienza, mi ha dato un futuro. Philippe per me è stato come il maestro Jedi di Guerre Stellari, che combatte al tuo fianco e ti insegna quello che devi fare. Altro che Quasi amici, come dice il titolo italiano del film: in realtà lui è ben più che un amico per me, perché è anche un padre, un maestro, il mio angelo.” 

D’altra parte nel proprio libro Philippe ha definito Abdel come il suo diavolo custode poichè il ventenne algerino nella sua estrosità l’ha cacciato in un sacco di guai.

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Un altro mi avrebbe cacciato – continua Abdel sempre su Avvenire

I due amici oggi

Sono oramai 15 anni che Abdel non lavora più per Philippe. Attualmente è tornato a vivere in Algeria con la moglie e i tre figli, gestendo un piccolo allevamento di polli. Philippe invece vive in Marocco con la sua seconda moglie Kadhija e con i suoi due figli. Inoltre ha anche ricevuto l’onorificenza di Cavaliere alla Legione d’onore ed è divenuto un fervente attivista contro l’eutanasia, creando il movimento Soulager mais pas tuer (Dare sollievo ma non uccidere). 

Conoscevate questa storia? Scrivetecelo nei commenti!

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