Bond 25, le condizioni di Rami Malek per interpretare il villain

Rami Malek parla del cattivo di Bond 25
Condividi l'articolo

Rami Malek si rifiuta di interpretare villain con affiliazioni religiose o ideologiche

Durante un’intervista con The Daily Mirror, Rami Malek ha rivelato le condizioni che ha posto al fine di interpretare il cattivo in Bond 25.

Il 25esimo film della saga cinematografica di James Bond, che non ha ancora un titolo ufficiale, vede ancora una volta nel ruolo principale l’attore Daniel Craig. Il villain del film sarà l’attore premio Oscar (per la sua interpretazione di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody) Rami Malek. Quest’ultimo però ha messo dei paletti alla produzione (come se non bastassero i problemi che la produzione ha avuto). L’attore – che interpreta un terrorista – ha detto, a proposito del cattivo:

“Non possiamo identificarlo con nessun atto di terrorismo che rifletta una ideologia o una religione. Non è una cosa che vorrei, se la tua scelta è questa allora puoi contare su di me.”

Leggi anche: James Bond in pillole: tutti i numeri di 007

Rami Malek, che è di origine egiziana, ha aggiunto che assegnare una religione o un’ideologia specifica al cattivo di Bond 25 non faceva parte della visione del egista Fukunaga. Mentre Rami Malek non ha rivelato dettagli sull’antagonista di 007, ha detto che il cattivo è un “diverso tipo di terrorista”:

LEGGI ANCHE:  Daniel Craig sarà ancora James Bond, ma per l'ultima volta

“È un grande personaggio e sono molto eccitato. Ma questa era una cosa di cui ho discusso con Cary…[il regista] Ma questa non era chiaramente la sua visione. Quindi è un tipo di terrorista molto diverso”.

Leggi anche: Netflix: arriva Q-Force, il “James Bond gay”

Siete d’accordo con le richieste di Rami Malek, o pensate che al cinema ogni visione “cattiva” deve essere permessa? In fondo, il cattivo alla fine viene sempre sconfitto da James Bond e riceve ciò che merita. Il pubblico è così ottuso da non capire che il grande schermo è finzione? Il political correct sta uccidendo l’arte cinematografica, privando i registi di dare la propria visione del mondo? E ancora, rischiamo di vedere film sempre più omologati e simili?

Leggi anche: Fleming: come è nato il mito di James Bond? Ve lo racconta questa fantastica miniserie

Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti e continuate a seguirci su LaScimmiaPensa.com e per tutti gli aggiornamenti.

 

LEGGI ANCHE:  Freddie Mercury e quell'ultima foto scattata da una fan