C’era un tempo – non molto remoto – in cui guardare i film dei supereroi era considerato “da sfigati”. In quell’epoca, i cinecomics rincorrevano ancora l’onda del grande pubblico ma non si erano ancora sdoganati dal cliché del nerd brutto e secchione.
Basti pensare che la Marvel, in quel periodo era sul lastrico del fallimento finanziario. Mentre i produttori lottavano per trovare un modello di business adatto a tutti – che poi si concretizzerà in quello che chiamiamo MCU – un uomo, da solo, trascinava un’intera banda di mutanti verso una più lenta ma ugualmente apprezzata, affermazione.
Signore e signori, parliamo di Hugh Jackman; ma non è il suo personaggio dagli artigli a sciabola che andremo a celebrare, bensì sua moglie. Avete capito bene, se non fosse stato per Miss Jackman, nota ai più come Deborra-Lee Furness, il volto che oggi conosceremmo del Wolverine cinematografico, non sarebbe quello dell’attore australiano.
“Penso che dovresti avere più fiducia in te stesso. Ti preoccupi troppo a proposito di quello che pensano gli altri. Torna sul personaggio, concentrati e fidati del tuo istinto… Ce la puoi fare!”
Queste è quanto Hugh Jackman ha raccontato circa l’incoraggiamento di sua moglie a fare i conti con il ruolo e i relativi problemi legati all’ingaggio.