Il primo EP di maggio: stessi scazzi, nuova musica

Condividi l'articolo

maggio ha il nome del quinto mese dell’anno e il suo genere si chiama “emo rap”, ma lasciate stare i nomi, la sua musica dice già tutto.

Non si fa in tempo a metabolizzare una tendenza che già qualcuno la prende e la sconvolge. Prendete l‘urban pop: non che sia una musica di nicchia, però avevamo appena capito come funzionasse, avevano iniziato a moltiplicarsi a dismisura gli artisti, e all’improvviso sbuca l’emo rap. L’emo rap di maggio.

L’emo rap è un genere con potenzialità enormi in Italia, considerata l’enorme scena emo che possiamo vantare qui nel nostro Paese. Qualcuno se ne sta accorgendo, e tra questi ci sono quattro ragazzi in collegamento Milano – Brescia – Altamura – Roma. maggio (Roberto He), origini cinesi ma romano doc, il produttore zteph (Stefano Tancredi) e la loro crew Klen Sheet, insieme a talpah (Christian Gravante), hanno rilasciato il loro EP Manuale di sopravvivenza per fiati corti il 7 maggio (neanche a farlo apposta!) e ci sono dentro una bella botta di vita, la paranoia e le chitarre ruvide.

LEGGI ANCHE:  Recensione di Kids See Ghosts e Nasir, prodotti da Kanye West
il videoclip di Cancello, uscito il 6 febbraio.

L’EP è stato anticipato dal videoclip ufficiale di Cancello e da svariati lyric video con maggio e zteph su un balcone, minimalista, grigio e non troppo esaltante, come le normalissime situazioni dalle quali sgorgano fuori questi diciassette minuti. Il disco inizia con Orientarsi con le stelle, con le chitarre dei Do Nascimiento, appunto uno dei gruppi del glorioso filone emo lo-fi italiano, e si srotola inquieto attraverso cinque brani che difficilmente si potrebbe definire diversamente da “emo trap”, per fortuna.

Il disco del rapper romano si eleva al di sopra del rap da Soundcloud perchè non è un collage di sample emo.

Troppo facile, tanto più per un emergente, appiccicare insieme timidi giri di chitarra emo e rapparci sopra. maggio riparte da zero, i brani sono pieni e l’emo non è un’aggiunta, è una vera e propria deriva: ne parlano lo scream nel brano Montella e il riff midwest di Sconto. I brani, registrati nel salotto di maggio e autoprodotti, sono lo sfogo dei vent’anni, i racconti di preoccupazioni, ansie molto poco hipster e scazzi. Si muove fra le strade e i balconi di Milano, sensibile ad ogni soffio di vento, al passare dei giorni monotoni che ti spezzano il fiato. L’unico modo che hai per sentirti importante e tirare fuori tutto è passare quei giorni a scrivere, produrre, registrare.

LEGGI ANCHE:  Noyz Narcos - Recensione Enemy
maggio 3
maggio (in orizzontale), zteph (il primo da sinistra) e la Klen Sheet. Foto: Vittoria Elena Simone

I giorni dei “fiati corti” che si susseguono, fissati su disco. Un disco che non lascia da parte l’originalità, pur percorrendo una strada già battuta. E non sarà maturo, ma da quando la maturità è un valore aggiunto? Caro maggio, non ce ne volere, ci auguriamo che tu abbia il fiato corto per sempre.

https://open.spotify.com/album/4N9KiSq708hV4RZ1BuPJmL?si=HhY8YzpZTHGTNHPa6NtZbA
maggio – “Manuale di sopravvivenza per fiati corti”
Genere: emo rap
Anno di pubblicazione: 2019