Hayley Williams sulla scena emo degli anni ’00: “Quei ragazzi venivano bullizzati”

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Hayley Williams guarda indietro alla scena emo a 15 anni di distanza e il suo sguardo è amaro: “Parlano delle cose buone e si dimenticano del resto”

Parla Hayley Williams, storica front-woman e vocalist dei Paramore, gettando uno sguardo indietro alla fine degli anni ’00 e cioè, cosa che la riguarda direttamente, all’era d’oro del genere emo. Un genere ricordiamo che seppur figlio del punk americano anni ’80 veniva visto in quegli anni come commerciale, finto, da “poser” in altre parole.

La cultura emo aveva preso il sopravvento tra i giovani negli anni tra il 2006 e il 2009 circa e band come gli stessi Paramore, i Fall Out Boy, i My Chemical Romance oppure (spesso un po’ impropriamente associati) i Tokio Hotel ne avevano tratto il loro successo. Di pari passo ecco frangette, eyeliner pesante e (così si diceva) vene tagliate: tutto scomparso al cambio di decennio.

Oggi il periodo emo viene romanticizzato, a tanti anni di distanza, specie constatando la crescita e la maturazione di una band come i Paramore; che, ai tempi, erano dai cultori della musica rock “seria” considerati poco più che un gruppo per ragazzini, fautori di un pop punk criminalmente orecchiabile e privo di profondità.

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Il fatto che l’emo venga oggi riconsiderato sia come fenomeno nostalgico che come influenza esercitata su cantanti e artisti più giovani come Olivia Rodrigo e Billie Eilish non deve trovarci sorpresi: lo stesso sta succedendo con diverse altre tendenze del rock di venti o quindici anni fa e dobbiamo anche abituarci a questo tipo di meccanismo, ricorrente con l’avvicendarsi delle generazioni.

La Williams però, che oggi ha 33 anni, non accetta questa visione romantica e semplicistica di un passato che, per lei e diversi come lei aderenti o meno a quella cultura, tutt’altro è stato che rose e fiori. E, all’indomani della pubblicazione del fortunato e riuscitissimo nuovo album della band, This Is Why, gela entusiasmi e visioni distorte di quegli anni.

“Si tratta di revisionismo storico, su un argomento meno pesante” dice la cantante. “La gente guarda indietro con questi occhiali colorati di rosa. Parlano degli aspetti buoni e si dimenticano del resto. [La scena emo] era una scena alternativa per un motivo: era weird [nel senso di eccentrico, impopolare, da esclusi]”.

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Quei ragazzi venivano bullizzati, ecco perché c’erano così tanti tizi in quelle band che scrivevano canzoni di merda sulle ex-fidanzate. Mi arrabbio per ciò che concerne l’ingiustizia di un gruppo di persone che vengono bullizzate, essenzialmente creando un mondo in cui altre persone non si sentono accolte”.

Riguardo alle sempre più potenti spinte verso i vari revival degli anni ’00, espresse da trentenni ingenuamente nostalgici e da giovanissimi che non hanno mai veramente vissuto quell’epoca, la Williams dice “Penso che molta gente voglia tornare a quelli che sembrano, con il senno di poi, tempi più semplici“. Difficile sbagliarsi ed è comprensibile: ma, come dice la cantante, tutti gli aspetti vanno tenuti in considerazione, anche quelli più scomodi.

Fonte: NME

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