I migliori film horror italiani: il nuovo e il vecchio per un ritorno al glorioso cinema di genere che fu

Da chi ha scritto la storia a chi si sta ingegnando a scriverla. L'horror italiano va mantenuto vivo.

suspiria, migliori film del 2019
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Con un po’ di giustificata spocchia possiamo definire l’Italia come paese-maestro del cinema di genere. E per un lunghissimo periodo abbiamo anche detto la nostra su un genere particolare, tanto da venire esportato all’estero con enorme successo: l’horror. Non è un caso che i migliori film horror italiani vedano ripetersi principalmente due nomi, quelli di Argento e Fulci. Tuttavia l’Italia è stato anche il paese a creare un sottogeneri ad hoc, quello dei cannibal movie, con Deodato e Lenzi, sebbene quest’ultimo sia più ricordato, a ragione, per il poliziottesco. Per stilare questa breve lista circa i capisaldi del genere, è doverosa una piccola e triste premessa: finita l’epoca d’oro, quasi nessuno è riuscito a far tornare l’horror italiano ai fasti che merita. Chiusa la parentesi, gettiamoci a capofitto sui migliori horror italiani: di oggi e di ieri, in ordine cronologico inverso.

Morituris, Raffaele Picchio, 2011

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Dal regista del recente The Blind King, Raffaele Picchio sforna un buonissimo horror che oscilla tra torture e revenge, dove il male preverrà su tutto. Dei balordi decidono di rapire e violentare un gruppo di turiste, non sapendo che nella foresta sperduta laziale troveranno dei gladiatori resuscitati per portare a termine la follia iniziata nel 73 a.C., dando il via ad una carneficina. Il film è stato distribuito solo nel 2014 e rigorosamente in home video a causa del mancato nulla osta per le proiezioni in pubblico. Il motivo, testualmente, “un saggio di perversività e sadismo gratuiti“.

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House of the Flesh Mannequins, Domiziano Cristopharo, 2009

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Tra i più prolifici registi indipendenti, Cristopharo esordì ormai dieci anni fa con un film che non si risparmia. Uno spettacolo granguignolesco che ad oggi risulta già un cult introvabile. Un fotografo tormentato conosce una giornalista. I due instaurano un rapporto sempre più morboso che poco a poco li trascinerà in un orrorifico oblio. Tanto sangue ma la violenza non è mai fine a sé stessa, anzi. Cristopharo, sebbene l’ingenuità dell’esordiente, confeziona un prodotto di tutto rispetto e per l’aspetto formale che per quello meramente contenutistico. Lo spettatore viene messo a dura prova perché, suo malgrado, è costretto a confrontarsi con sé stesso.

The End? L’Inferno Fuori, Daniele Misischia, 2017

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1989, After Death di Claudio Fragasso. 1994, Dellamorte Dellamore di Michele Soavi. Dopodiché il vuoto più totale. Abbiamo aspettato oltre vent’anni per vedere un zombie movie tricolore. Proprio quel paese che produsse Zombie di Romero e che scrisse pagine e pagine di horror “zombesco“. Ci ha pensato Daniele Misischia (qui una nostra intervista esclusiva) a dare una scossa con un film che è una vera e propria perla passata forse troppo in sordina. Il Dandi della serie di Romanzo Criminale qui è un giovane economista sfrontato che si trova incastrato in un ascensore. E fuori, come suggerisce il titolo, c’è l’inferno. Un’epidemia zombie ha devastato Roma. E ovviamente anche il suo ufficio. A metà tra zombie e trap movie, Misischia regala cento minuti di tensione. Da levarsi il cappello di fronte ad uno dei migliori film horror italiani di oggi.

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Guarda l’intervista a Daniele Misischia ai nostri microfoni durante il FIPILI Horror Festival:

Suspiria, Luca Guadagnino, 2018

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Per descrivere l’importanza di questo film nel panorama italiano, non basterebbe un saggio intero. La rilettura del mito firmata Guadagnino ha inserito Suspiria di diritto tra i migliori film horror italiani. E non sfigurerebbe nemmeno tra i migliori horror di sempre. Un film da vedere e rivedere che difficilmente lascerà impassibili. Guadagnino ribalta completamente l’opera di Argento, scavando nella danza e nella psicanalisi di Lacan e Jung. E tanto, tantissimo altro. Un must per gli appassionati del genere e soprattutto di cinema.

Shadow, Federico Zampaglione, 2009

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Dubbi e perplessità sul cantante dei Tiromancino che esordisce nell’horror dopo Nero Bifamiliare. Dubbi e perplessità che vengono spazzati via in poco tempo con Shadow, un inquietante torture movie che lanciò Zampaglione nel panorama dell’horror italiano, purtroppo tramontato con l’insuccesso di Tulpa. Un vero peccato perché le premesse di Shadow erano più che ottime, con una buona dose di inquietudine e violenza, spezzate da un geniale plot twist.