Checco Zalone: «Salvini e Di Maio si prendono per il culo da soli»

Checco Zalone
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Pochi giri di parole per Checco Zalone, che esprime la sua opinione riguardo i leader nostrani.

È in occasione di un’intervista alla nota rivista Rolling Stone che Checco Zalone, al secolo Luca Pasquale Medici, torna a far parlare di sé. Questa volta non per gli incassi da capogiro di uno dei suoi film comici (ricordiamo che con Quo Vado? e con Sole a catinelle detiene, rispettivamente, il secondo ed il terzo posto nella classifica dei film che hanno incassato maggiormente in Italia, dietro ad Avatar), ma per aver dato voce al suo pensiero riguardo Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Il 27 dicembre uscirà nei cinema Moschettieri del Re, per il quale il comico italiano ha composto la colonna sonora. La pellicola è di Giovanni Veronesi e Checco narra riguardo il loro lavoro insieme «Giovanni Veronesi è un ottimo raccontatore di storie. Mentre lui girava io componevo dei temi un po’ dissonanti, glieli suonavo alla tastiera e lui: “Bellissimo! Bellissimo!”. Pensavo mi prendesse per il culo». Il film parla di un decadente D’Artagnan (Pierfrancesco Favino) diventato allevatore di maiali che insieme a Valerio Mastrandrea, Rocco Papaleo e Sergio Rubini sono richiamati a corte dalla regina interpretata da Margherita Buy.

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Checco Zalone

Ed è proprio durante questa chiacchierata che il focus della discussione si sposta sul nuovo film di Zalone, in cui l’attore afferma che parlerà di immigrazione, ma che – contrariamente da quello che si possa pensare – non sarà un film politico: «Far ridere con un personaggio in auge ormai è quasi impossibile, più che altro perché i personaggi forti, i leader, si servono dei nostri stessi media e li sentiamo vicini. Per questo non è più irriverente prendere per il culo Salvini o Di Maio. Già si prendono per il culo da soli».

Inoltre, riguardo il film, aggiunge: «Ho scritto già due canzoni per il film. Una si chiamerà Se t’immigra dentro il cuore» e prosegue, rimembrando un episodio passato: «Ho mandato una canzone a Mina e… non ebbi risposta. Si chiamava L’arteriosclerosi era per lei e Celentano. Il tema è bellissimo: loro inneggiano all’anzianità e all’arteriosclerosi perché grazie a questo vedono nell’altro una persona sempre diversa e quindi l’amore si rinnova ogni giorno. Mina o non l’ha capita o non l’ha voluta».

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