Thailandia, Hollywood in guerra per i diritti sulla storia del salvataggio

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Dalla Thailandia alla California, Hollywood si muove per accaparrarsi i diritti sul Thai Cave Rescue. Due le case di produzione già in guerra

Negli ultimi giorni, mentre l’isteria montava su scala mondiale, non erano in pochi a sdrammatizzare gli eventi in corso in Thailandia paventando l’imminente uscita, in caso di riuscita dell’operazione, di un lungometraggio hollywodiano ispirato alla storia. La vicenda dei dodici ragazzi intrappolati e della disperata missione di salvataggio (ThaiCaveRescue, il salvataggio della grotta thailandese, è diventato l’hashtag di riferimento) sembrava invocare apposta un Peter Berg a dirigerla, magari con Mark Whalberg capo-sommozzatore. Niente di così imponente appare all’orizzonte, ma nel loro piccolo non sono poche le case di produzione americane che nelle ultime ore sono partite per accaparrarsi i diritti della storia.

Il primo a fare un passo in quella direzione (aiutato anche dalla collocazione geografica), è stato il CEO della Pure Flix Michael Scott: distaccato proprio in Thailandia, ha pubblicato un video su Facebook sui luoghi della famigerata grotta, promettendo l’impegno per acquistare i diritti della trasposizione. “Vogliamo fare un film che possa ispirare milioni di persone attorno al mondo“, spiegava con enfasi Scott nel video. “Stiamo radunando un po’ di contatti per poter raccontare la storia con un occhio internazionale: il mondo intero che unisce gli sforzi per salvare questi tredici ragazzini (dodici, ndr) da una caverna in Thailandia“.

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Nelle ore successive al frettoloso comunicato, la corsa è partita. La storia del salvataggio in Thailandia piace a molti. Di poco fa la notizia che anche la Ivanhoe Pictures di John Penotti avrebbe preso contatti con il Governo e la Marina thailandese, per assicurarsi collaborazione esclusiva in un’eventuale trasposizione. Ad interessarsi è stato principalmente il regista Jon M. Chu (Now You See Me 2), determinato a suo dire ad ottenere l’esclusiva del film per evitare un vergognoso whitewashing da parte delle case concorrenti.

Mi rifiuto di permettere ad Hollywood tentare un whitewashing sulla storia del Thai Cave Rescue!” spiega nell’indignato tweet il regista americano. “Non esiste. Non con noi. Non permetteremo che accada. E’ una bellissima storia su esseri umani che salvano altri esseri umani. Chiunque sta valutando la storia dovrà approcciarla con il giusto rispetto“.
Una specie di velata dichiarazione di guerra, soprattutto mediatica, rivolta alle case concorrenti. Che a questo punto avranno le ore contate per tentare di piazzare un’esclusiva sulla storia. Prima che ci pensi Mark Whalberg.

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