LA MIA VOCE – I RETROSCENA DI BLEEDER
 -Dai un sacco di responsabilità ai tuoi attori?
 -Sì, lo faccio sempre.
 -Che tipo di responsabilità?
 -Gli dico “Che cosa farai?” invece di “Fatti dire cosa devi fare”.
 (Conversazione tra Mikael Bertelsen e Nicolas Winding Refn)
C’è un momento, a meno che non siano i produttori a immischiarsi, in cui un regista deve far sentire la propria voce. Refn i produttori dietro non li ha mai avuti, e nemmeno il timore di dire la sua, non solo sul set. Questo non vuol dire che il danese si senta l’unico creatore/proprietario dei suoi lavori, basta leggere qualche suo atto d’amore per i direttori della fotografia, ma che il suo modo di lavorare sia totalmente diverso da quello di parecchi registi, anche affermati. A cominciare dal fatto che in pochi, finora, hanno girato tutti i loro film in ordine cronologico; una tecnica sicuramente vantaggiosa per NWR, meno per gli attori, costretti a una maggiore concentrazione e continui cambi di location. Inoltre, prima delle riprese di Bleeder, Mads Mikkelsen ha lavorato per tre mesi in una videoteca, Kim Bodnia e Rikke Louise Andersson hanno vissuto insieme in un appartamento e Levino Jensen (Louis) si è realmente tatuato un braccio. E con Kim Bodnia, attore principale anche di Pusher, NWR aveva provato a creare una scuola di recitazione alternativa, ma i rapporti tra i due si sono pesantemente rovinati proprio durante le riprese di Bleeder.
Secondo il sito danese soundvenue.com, Bodnia soffriva di diversi problemi psicologici, tanto da calzare a pennello nel nevrotico e disturbato personaggio di Leo. Stando alle parole di Nicolas Winding Refn, intervistato al programma locale Den 11. Time, durante i primi giorni di riprese l’attore era totalmente fuori controllo, e decise di alloggiare nell’hotel più costoso di Copenaghen, pretendendo che a pagare fosse la produzione. Da qui, Bodnia sembra averne provate di ogni per distruggere il progetto, facendo tutto il contrario di ciò che gli veniva chiesto, e non partecipando alla fase promozionale del film disobbedendo alle regole del contratto. Contro NWR è arrivata presto anche l’Associazione degli attori danesi, che ha denunciato presunti sfruttamenti da parte del regista sugli interpreti: “Refn mette gli attori troppo sotto stress. Le condizioni erano inaccettabili e grottesche”, dice il presidente, che sul set c’è stato. “È un idiota”, ha commentato il regista, smentendo tutto assieme al produttore Henrik Danstrup.
 
  
 



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