Mad Max: Fury Road – Capolavoro a occhi chiusi

Condividi l'articolo

Come in qualsiasi altro genere cinematografico, anche i film action hanno bisogno di un comparto sonoro all’altezza delle gesta dei personaggi che si muovono su schermo. Una colonna sonora troppo dolce appiattirebbe senza alcun dubbio la qualità delle scene d’azione, quindi per incrementare la suspense e dare il giusto ritmo alla pellicola, un bravo compositore (o colui che cura la parte sonora del film) dovrà assecondare, in modo calzante, le varie sezioni dell’opera. Storicamente siamo abituati ad associare, in qualsiasi tipo di film, compositori di musica classica all’ingrato compito della creazione delle colonne sonore, ma in realtà non è sempre così. Negli anni abbiamo trovato anche altre figure a coprire questo ruolo in modo egregio, non primo né ultimo Junkie XL, all’anagrafe Tom Holkenborg. Questo musicista olandese ha visto nascere la sua carriera nell’ambito della musica elettronica con l’album Saturday Teenage Kick che contiene la traccia Def Beat, utilizzata anche in alcuni videogiochi di corse automobilistiche quali Gran Turismo 3, Need for Speed High Stakes e Test Drive 5. Nel 2002 la sua fama esplode con il remix A Little Less Conversation tratto da una famosissima canzone di Elvis. Tornando però in tema, Junkie XL è entrato a far parte del mondo cinematografico a partire dal 1998, componendo e inserendo proprie tracce in numerosi film di successo. Una delle ultime colonne sonore curate da lui è quella di Mad Max: Fury Road.

Il capolavoro action del regista George Miller può avvalersi di un ottimo comparto tecnico per quanto riguarda la parte sonora del film, aspetto che gli ha fruttato gli Oscar per il Miglior Sonoro e il Miglior Montaggio Sonoro. Nel film infatti chi la fa da padrone sono i numerosi rombi delle spettacolari auto e moto, fusi alle sparatorie e le varie esplosioni che ricamano l’intera trama della pellicola. In tutto questo, Junkie XL intreccia i tanti effetti sonori a un’ottima composizione dai suoni industrial che ricordano i ritmi e gli strumenti utilizzati nel suo primo album solista.

LEGGI ANCHE:  Tom Hardy: "Avrei venduto mia madre per il crack"

Gran parte della colonna sonora è dominata da ridondanti e riverberate percussioni che fanno da base all’entrata di violini e synth che vengono totalmente bloccati con cura nelle scene in cui si risolvono i conflitti tra i protagonisti e gli inseguitori. Per quanto il tutto si sposi a meraviglia, c’è stato bisogno di un bellissimo espediente per rendere la colonna sonora parte integrante del film, cioè inserirne una parte attiva. Per attiva s’intende che la musica viene prodotta direttamente nelle scene, un po’ come quando un personaggio interrompe bruscamente un brano spegnendo la radio. In Mad Max: Fury Road è stato fatto di più, è stato creato un personaggio apposito che facesse da intermediario tra schermo e udito: Coma The Doof Warrior. Nello specifico, il personaggio in questione è quello vestito di rosso che tiene una chitarra sputa-fiamme in mano e, seguito da quattro tamburisti, esegue il “grido di battaglia” che rappresenta l’arrivo di Immortan Joe e i suoi Figli della Guerra. Alla presenza di Coma e il suo carro, la musica di sottofondo si adatta alle note del chitarrista e dei tamburi, rendendo un risultato finale veramente unico e iconico. Una delle scene più rappresentanti di questa meravigliosa idea si ha durante le battute finali, in cui il protagonista interagisce con il Doof Warrior, spezzando le note della doppia chitarra/basso ogni qual volta essa viene portata via dalle mani del suo proprietario, rendendo la parte sonora totalmente integrante con la struttura della scena. In un solo caso il carro di Coma non viene posto in primo piano nella colonna sonora, durante il crollo della frana che blocca gli inseguitori e devo dire che a mio parere fa perdere, anche se per pochi secondi, la fantastica magia che si crea nelle altre scene, facendo sembrare i tamburi fuori sincronizzazione rispetto allo sfondo sonoro. Lo scarlatto chitarrista è interpretato dal musicista e attore iOTA, Seane Hape alla nascita. George Miller e la produzione hanno dato carta bianca al musicista per quanto riguarda la caratterizzazione del personaggio che doveva interpretare e soprattutto per le parti di chitarra da utilizzare nelle scene. Parte fondamentale per la buona riuscita delle scene è stato il fatto che il carro di Coma fosse realmente funzionante in tutto, dalla motrice al sistema acustico: iOTA dice di essersi divertito molto a suonare e recitare a 70 km/h sorretto da soli elastici da bungee jumping. Il risultato infatti è unico e coinvolge lo spettatore sia con la vista che con l’udito in maniera impeccabile.

LEGGI ANCHE:  George Miller tra i possibili candidati alla regia di The Batman

C’è però anche un po’ d’Italia nella colonna sonora di Mad Max: Fury Road. La scena in cui il Fattore, capo di Bullet Farm, inizia a sparare in modo casuale dopo aver perso la vista, è contraddistinta da una delle massime opere classiche italiane: Dies irae, Libera me, requiem di Giuseppe Verdi.

L’intensità del brano riesce a innescare un’immediata attenzione alla criticità e la drammaticità della scena. Violini e tamburi si interscambiano per aprire a uno dei cori più incisivi nella storia della musica, ritmando l’azione del film fino all’epilogo della scena. Il capolavoro di Verdi è stato utilizzato anche nel primo trailer ufficiale del film.

Dopo la recente notizia che George Miller ha già due sequel pronti, possiamo solo augurarci che entrambi saranno egualmente curati nei suoni e nella colonna sonora come è stato fatto per Fury Road. Inoltre, se ve lo foste perso, qui potrete trovare la recensione di Mad Max Fury Road: Black and Chrome Edition, tratta dall’idea iniziale del regista di girare il film completamente in bianco e nero.

Per chi fosse alla ricerca delle sonorità apparse nel film consiglio l’ascolto dei gruppi con sonorità industrial: Death in June, Nine Inch Nails, Rammstein e A perfect Circle.