I poster cinematografici hanno come scopo principale quello di attirare l’occhio dello spettatore inducendolo a guardare il film di cui parlano. Tuttavia vengono utilizzati anche per edizioni Home Video, collezioni speciali e rassegne.
I grafici che si occupano di creare o cambiare (a seconda del paese di provenienza) questi bellissimi poster che ci attirano e ci incentivano ad andare in sala solamente con l’utilizzo delle immagini, il più delle volte realizzandole in estrema libertà prendendo spunto da elementi o scene presenti nella pellicola stessa toccando i tasti giusti pur rimanendo coerenti con essa, arrivando così a creare vere e proprie opere d’arte contemporanea.
Al contrario a non essere liberamente editabili sono le dimensioni e le proporzioni del carattere, le quali seguono rigide regole e cavilli legali. Le citazioni invece vengono inserite a discrezione dell’azienda che realizza il poster, non sono sempre presenti o necessarie ma nel caso le si voglia utilizzare bisogna chiedere autorizzazione all’ideatore della recensione/frase prima di utilizzarla in qualsiasi modo.
Persino il target in linea generale influisce sulla realizzazione del manifesto che cambierà a seconda dell’età del pubblico al quale si vuole proporre portando quindi l’autore a realizzare anche due o più artwork per film, rassegne o collezioni DVD e così via.
In Italia purtroppo la produzione di film si limita il più delle volte alle classiche commedie e questo ne determina la poca originalità delle locandine che siamo abituati a vedere, mettendo in rilievo lavori superficiali e poco diversificati tra loro, che si attengono molto ad una struttura classica (cioè inserendo produttori/distributori; cast; citazioni; trattamento del titolo; immagine visuale; data di uscita ecc).
Questo perché nel nostro paese viene espressamente richiesto ai grafici di evidenziare determinati elementi come chi figura nel cast o la produzione che distribuisce la pellicola come potrete vedere nell’immagine sottostante.
Ma non è solo il panorama italiano ad avere problemi di questo tipo, difatti con l’avvento del digitale è venuta a mancare originalità anche nella cartellonistica internazionale come noterete nelle seguenti immagini che ad esempio utilizzano come incipit visivo l’occhio.
In altri casi ancora più conosciuti invece a mancare di originalità è la classica posizione di spalle del protagonista raffigurato.
In conclusione a questo punto per farvi capire l’importanza del manifesto cinematografico di seguito vi mostrerò delle locandine storiche che, nonostante siano private del loro soggetto o assenti di scritte , vi ricondurranno istantaneamente al film che rappresentano.
Date un aumento a sto ragazzo!
[…] un precedente articolo vi avevamo mostrato l’importanza dell’impatto visivo delle locandine cinematografiche […]