The Witcher 4: la Recensione di una quarta stagione che era meglio non avere

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Cos’è che non funziona nella quarta stagione di The Witcher? Più o meno tutto, in primis – ce lo aspettavamo – Liam Hemsworth al posto di Henry Cavill

Sapevamo che il destino di The Witcher, la serie basata sulla popolare IP videoludica di CD Projekt Red, fosse più o meno segnato quando Henry Cavill, interprete iniziale e celebrato dell’amatissimo Geralt di Rivia, ha annunciato l’abbandono del ruolo a favore di Liam Hemsworth. Ma cos’altro è andato storto?

Più o meno tutto: il fatto che gli otto nuovi episodi si perdano tra banalità fantasy e personaggi poco convincenti, con un intrigo che potrebbe appassionare solo chi ha letto tutti i libri della saga o ha perlomeno consumato The Witcher III (il videogioco), va di pari passo con una semplice realtà: questo franchise, semplicemente, ha stancato.

E non è una buona notizia con l’arrivo di The Witcher IV, dove Ciri assumerà finalmente a pieno titolo il ruolo di protagonista. Forse il nuovo videogioco risolleverà le sorti della IP, che dall’inizio del decennio è passata da prodotto di culto a cliché, divenendo sempre più simile a molte altre serie fantasy generiche e toccando punti bassissimi con il tremendo spin-off prequel Blood Origin.

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Togliamo anche l’interpretazione malinconica e vissuta di un Henry Cavill sempre convincente, del quale la mancanza si sente alquanto, e abbiamo un miscuglio di prevedibilità, scene d’azione confuse, magia sparata a casaccio e intrighi da casate che davvero non convince più e segnala anche il crescente declino della proposta Netflix in toto.

Anche volendo seguire con attenzione le linee narrative, passando oltre i cliché e i dejà vu dei vari Game of Thrones et similia, rimane sempre il problema di un Liam Hemsworth fuori posto, preso come rimpiazzo all’ultimo e che non può fare altro – non è nemmeno colpa sua – che imitare i modi e la recitazione del suo predecessore, trattandosi tecnicamente sempre dello stesso personaggio.

Insomma, la banalità regna sovrana e solo la forza delle stagioni precedenti rimane a sorreggere personaggi ed eventi che sembrano più muoversi sui set di Hercules o Xena che su quello di The Witcher. Conclusione: tutto il potenziale che questa serie aveva è andato ufficialmente sprecato, e quello che rimane è solo una – diciamo, guardabile – serie fantasy tra tante.

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