Il presidente Donald Trump sta ricevendo ampi consensi internazionali per il suo ruolo nella mediazione dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Gaza. Tuttavia, nelle ultime ore, l’attenzione del leader statunitense si è concentrata su un dettaglio ben diverso: la copertina della rivista Time, che gli ha dedicato l’ultimo numero con il titolo Il suo trionfo.
In un post pubblicato a tarda notte su Truth Social, Trump ha tuttavia espresso il suo disappunto per la scelta della fotografia utilizzata dal magazine, insinuando che fosse stata selezionata per metterlo in cattiva luce.
Time Magazine ha scritto un articolo relativamente bello su di me, ma la foto potrebbe essere la peggiore di sempre. Mi hanno “fatto sparire” i capelli, e poi mi hanno fatto fluttuare qualcosa sulla testa che sembrava una corona fluttuante, ma estremamente piccola. Davvero strano! Non mi è mai piaciuto scattare foto dal basso, ma questa è una foto pessima e merita di essere denunciata. Cosa stanno facendo e perché? – ha scritto Trump.
La copertina della rivista Time del 10 novembre 2025 ritrae il presidente con lo sguardo rivolto verso l’alto, accompagnata dal titolo Il suo trionfo, in riferimento al successo diplomatico nel conflitto israelo-palestinese.
I capelli di Trump, un’icona mediatica
Nel corso degli anni, l’acconciatura di Donald Trump ha ricevuto una notevole attenzione mediatica. Nel 2015, il giornalista di Vanity Fair Bruce Handy la descrisse come “un’aragosta morta e pelosa”, definendo il colore dei suoi riccioli in una foto del 2002 “castano ramato bruciato”. Il New York Post li definì “bizzarri”, mentre Frank Bruni del New York Times scrisse nel 2016 che “i capelli di Trump sono il suo anello dell’umore. Segnalano come si sente – e chi vuole essere – in ogni momento”.
L’articolo del Time e il cessate il fuoco
L’articolo di copertina di Time, intitolato Come l’amministrazione Trump ha siglato l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza, sottolinea che l’intesa “potrebbe diventare un risultato distintivo del secondo mandato di Trump”, in linea con la promessa elettorale di “fermare una guerra che ha ucciso decine di migliaia di persone, restituendo al contempo i prigionieri israeliani alle loro famiglie e dando inizio all’arduo lavoro di ricostruzione di Gaza”.
Il reportage evidenzia inoltre che l’accordo “potrebbe segnare una svolta strategica per il Medio Oriente”, aprendo la strada a un periodo di pace duratura dopo decenni di conflitti. Tuttavia, Time mette in guardia: