Better Call Saul: in origine Howard doveva essere il villain della serie

Howard
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Vince Gilligan spiega perché i piani sono cambiati e Howard è diventato uno dei personaggi più memorabili di Better Call Saul, fino alla sua tragica e memorabile fine

Howard Hamlin, l’avvocato partner del fratello di Saul nella prestigiosa firma di Chuck, è all’inizio della serie prequel di Breaking Bad una specie di antagonista ma anche una figura marginale: rappresenta tutto il contrario di Saul, come esponente di quella branca dell’avvocatura che predilige onestà, diligenza ed etica lavorativa ma senza farsi mancare una certa arroganza e vanagloria.

Poi però si scopre che il personaggio di Howard nasconde più sfumature di quel che parrebbe, e tempo di arrivare a quando Jimmy e Kim lo bersagliano con i loro scherzi crudeli, il personaggio si dimostra cresciuto e diverso, tragico persino anche se in una maniera fino alla fine ironica. E la sua fine però, quando arriva, è traumatica e sconvolgente e ha segnato tutti noi.

Il fatto è che nei piani originali di Vince Gilligan non sarebbe dovuta andare così: il piano era che Howard diventasse il cattivo, il villain vero e proprio della serie – ruolo poi riservato di fatto a Lalo Salamanca – e Chuck avrebbe invece dovuto avere un ruolo più “di supporto” nei confronti del fratello Jimmy.

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Ma, spiega Gilligan: “Quando riguardo i primi due episodi di Better Call Saul, mi rendo conto che non sapevamo poi molto di Jimmy McGill. E sapevamo ancora meno di suo fratello Charles McGill e del suo capo Howard Hamlin. Io, Peter e gli sceneggiatori eravamo convinti che Howard Hamlin sarebbe stato il cattivo”.

“E pensavamo che Chuck sarebbe stato una sorta di Mycroft Holmes [il fratello maggiore di Sherlock Holmes], un personaggio emotivamente provato ma molto di supporto. Quello era il piano iniziale. Poi tutto ha cominciato a cambiare, perché avevamo il vantaggio di tutto quel tempo nella writers’ room e, ancora più importante, il vantaggio di osservare questi attori nei loro ruoli“.

“Così abbiamo cominciato a renderci conto: non sarebbe più interessante se Howard — che sembra il cattivo perché è così elegante, affascinante, sembra il re del mondo — in realtà non fosse così negativo come appare? E se Chuck non fosse così di supporto a Jimmy come inizialmente pensavamo?”

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“Cosa prova davvero nei confronti del fratello minore, un avvocato con una laurea per corrispondenza? Non è né l’eroe né il cattivo, alla fine, ma di certo non è dalla parte del fratello. Quando ce ne siamo accorti, la serie è diventata molto più interessante“. E non si può negare: lo spessore nello sviluppo di questi personaggi, non solo di Howard, è ciò che rende secondo molti BCS una serie ancora migliore di BrBa.

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Fonte: ScreenRant