Le Ali della Libertà, Robbins e la scena della fuga

In occasione dei 30 anni de Le Ali della Libertà, Tim Robbins ha raccontato alcuni succosi retroscena sul finale del film

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Alcuni succosi retroscena sul finale de Le Ali della Libertà

Le Ali della Libertà, film del 1994 di Frank Darabont tratto dal racconto breve di Stephen King è una vera vera pietra miliare della storia della settima arte. Racconta la storia di Andy Dufresne (Tim Robbins), un bancario che viene accusato di aver ucciso la moglie e il sua amante. Pur professandosi innocente, Andy finisce in carcere dove, dopo un inizio alquanto violento e brutale, trova il modo di coesistere con il sistema carcerario, facendo affidamento sull’amicizia di un altro detenuto, Red (Morgan Freeman).

A distanza di 30 anni il film è oggi considerato una delle più grandi opere di sempre. Tuttavia, il finale ha turbato alcuni fan, che credono che contenga un evidente buco nella trama. A rispondere a queste speculazioni però è arrivato lo stesso Robbins, durante una chiaccierata con Freeman in occasione del trentesimo anniversario del film organizzato da Turner Classic Movies.

Durante la presentazione, Freeman ha chiesto a Robbins del famigerato poster di Andy Dufresne durante la sua fuga dalla prigione, una domanda che ha infastidito i fan per anni. 

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L’ho letto su una di quelle cose che fai sul web – ha detto Freeman al pubblico, per poi rivolgersi a Robbins, chiedendo: “Come ha fatto Andy a rimettere a posto quel poster dopo essere entrato nel tunnel?

La sua domanda è stata accolta dalle risate del pubblico. Robbins tuttavia, ha risposto velocemente e con disinvoltura alla domanda, con una dimostrazione visiva. 

Facile. È così facil – ha detto.

L’attore ha quindi alzato le mani, imitando l’esposizione del poster, e ha detto: 

Premi qui [nella parte superiore del poster]. Tira su qui [sollevando la parte inferiore del poster]. Vai sotto. Entra.

Durante la conversazione, la coppia ha discusso di vari aspetti de Le Ali della Libertà, incluso il suo famoso finale in Zihuatanejo e l’iconica scena in cui Andy striscia attraverso le fogne per scappare dalla prigione. Incredibilmente, Tim Robbins ha rivelato che il liquido in cui nuotava non era stato fatto sembrare sporco usando la “magia del cinema“, si trattava di vere e proprie acque reflue.

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Il fango in cui stavo strisciando era molto più sicuro dell’acqua in cui sono caduto. Perché l’acqua in cui sono caduto proveniva da una campagna, quindi era piena di urina di mucca.

Tuttavia, Robbins ha assicurato al pubblico dicendo che “abbiamo fatto venire un tossicologo e lo abbiamo testato“. Poi ha scherzato dicendo che “avevano sempre la doccia pronta per me”.

Incredibile!

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