Saltburn: perché Oliver è una metafora del cuculo

Saltburn è uno dei film più interessanti e metaforici del nostro periodo. Ecco dunque la nostra analisi su un particolare aspetto

saltburn, recensione, barry keoghan
Condividi l'articolo

A cura di Andrea Angelozzi

Saltburn è stato distribuito in Italia lo scorso 22 Dicembre dalla piattaforma Prime Video, riscuotendo grandissimo successo di pubblico e di critica, attestando un 71% di critiche positive su Rotten Tomatoes, su 282 reviews (qui la nostra recensione). Sicuramente uno dei migliori film del 2023, con un Barry Keoghan inquietante e manipolatore.

Tra i tanti riferimenti esterni e simbolismi della pellicola diretta da Emerald Fennel (Oscar alla  miglior sceneggiatura non originale nel 2021 per Una donna promettente), vi è uno che ai più è sfuggito: il cuculo. Questo uccello, dal nome onomatopeico che richiama il suo verso da adulto, altro non è che uno dei più parassitari e spietati esseri della natura. In breve, la femmina di cuculo depone un uovo nel nido di un altro uccello, appartenente ad un’altra specie, ponendolo di fianco alle altre uova, e lo abbandona alle cure dei proprietari dello stesso, che non si accorgono dell’intruso.

LEGGI ANCHE:  Saltburn, la regista spiega il titolo del film

I “genitori adottivi” non si accorgono per niente di quello che sta accadendo e, alla schiusa delle uova, trattano il pulcino di cuculo esattamente come fosse loro progenie, sfamandolo a più non posso. Vi ricorda qualcosa sulle scene a tavola con la famiglia Catton nella magione di Saltburn? I genitori di Felix (Jacob Elrodi) e di Venetia (Alison Oliver), non sembrano assolutamente curarsi dell’eccessiva presenza del nuovo pulcino Oliver all’interno del loro nido, trattandolo esattamente come fosse un loro terzo figlio. Il solo Farleigh (Archie Madekwe) sembra non tollerare e mostrare gelosia nei confronti del nuovo arrivato come fosse un intruso, appunto, all’interno del loro nido familiare.

Proprio così torniamo al simbolismo del cuculo il quale passato del tempo, inizia a crescere molto più dei suoi “fratellastri” (in una delle scene finali, all’interno della bakery, Rosamund Pike, appena incontra Oliver, pronuncia “Sei diventato grande”), rendendo sempre più ardua la competizione all’interno del nido. Il pulcino invasore, così, sfruttando la sua astuzia, getta fuori dal nido i suoi “rivali”, aggiudicandosi il trono di figlio unico all’interno della famiglia di volatili. Un po’ come, se vogliamo, agisce Oliver nei meandri degli ambienti di Saltburn. Una volta autosufficienti, entrambi (il cuculo e Oliver), spiccano il volo, ormai raggiunto il loro obiettivo sulle spalle di chi apparentemente è privilegiato e, invece, soccombe alla legge del più furbo.

LEGGI ANCHE:  Saltburn, Margot Robbie parla della scena della vasca

Seguiteci su LaScimmiaPensa