Chandler: perché in fondo è sempre stato il nostro preferito in Friends

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Il nostro dovuto e sentito omaggio a Matthew Perry. Senza Chandler di certo Friends non sarebbe stata la stessa cosa

Chandler Bing: l’uomo comune

La grande forza del personaggio di Chandler in Friends stava nella sua esasperata normalità. Nel gruppo dei sei amici appariva spesso come quello meno ragguardevole, meno importante e meno eccentrico. Ovviamente era anche quello più divertente, cosa che Matthew Perry confessò una volta essere grande motivo d’ansia per lui nella sua interpretazione.

Ross era quello un po’ depresso e mogio; Joey era l’esatto contrario, sempre allegro e donnaiolo; Rachel era la prima donna costretta a fare un bagno d’umiltà ma sempre molto narcisista; Phoebe era, bé, Phoebe; e Monica… in fondo Monica era forse un po’ come Chandler, più mediocre e ansiosa rispetto alle due amiche. Ecco perché poi, con lui, avrebbe formato una coppia perfetta.

Uno schiaffo alla sfortuna

Chandler era perciò una specie di via di mezzo tra tutti, eccezionale nella sua banalità. Ma in sé aveva anche un po’ quella sfortuna, quella insicurezza e quella esitazione di un Charlie Brown (o di un Fantozzi, se vogliamo restare in Italia) che era però ciò che lo rendeva più profondamente umano, e un beniamino del pubblico.

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Una vita, la sua, che ci viene descritta come estremamente difficoltosa, colma di avversità e priva di gioie; alla quale lui, però, sempre e strenuamente oppone un sorriso, una risata, una battuta, anche nei momenti peggiori. Che è poi la più grande lezione che possiamo imparare da un personaggio come questo.

Tutti possiamo essere migliori

Una lezione che ci conduce a una conclusione: se può farlo lui, posso farlo io. Chandler riesce a migliorare la sua condizione in varie direzioni, si emancipa come personaggio, come uomo e come persona, e corona il sogno della sua vita sposando Monica e pur essendo stato da lei respinto più volte.

La sua parabola è meno turbolenta di quella di Ross, con il suo eterno tira e molla con Rachel, e meno tragicomica di quella di Joey (del quale vorremmo volentieri dimenticare la relazione con la stessa Rachel). Ma è molto più credibile, e significativa tanto più perché in partenza Chandler non ci potrebbe mai apparire come un vincitore.

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Il più memorabile?

Ovviamente, la forza di Friends stava nella rappresentazione di sei figure diverse tra le quali ognuno o ognuna poteva scegliere la sua preferita, e certo tutti i personaggi avevano un che di ragguardevole o degno di nota. Ma in un certo qual modo Chandler spiccava perché era quello, tra tutti, a risultare più memorabile pur non avendo connotati eccezionali al di là della sua estrema simpatia.

E poi, non lo si può dire in un altro modo, faceva ridere. Semplicemente, Chandler faceva un sacco ridere. I tempi comici di Perry erano perfetti, in sincronia con tutti gli altri personaggi ma allo stesso tempo in grado di fargli rubare la scena ogni volta. Con la sua scomparsa abbiamo perso un grande attore ma soprattutto uno dei migliori volti comici mai visti nella serialità americana.

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