I 5 migliori film diretti da William Friedkin

Un breve viaggio nella filmografia di uno dei più grandi registi della storia cinema, William Friedkin.

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Tra i registi più influenti e significativi del nostro tempo, impossibile non menzionare il compianto William Friedkin, autore di capolavori che hanno segnato inevitabilmente la storia del cinema. Una lunga carriera variegata che ha dando nuova linfa alla settima arte, soprattutto per l’unico vero horror che ha girato, creando un binomio indissolubile e ineguagliabile.

Ben venti i film da lui diretti, tra cui l’ultimo The Caine Mutiny Court-Martial che verrà presentato all’imminente ottantesima Mostra del Cinema di Venezia. Un solo premio Oscar, vinto nel 1972, a coronamento di svariate nomination che avrebbero forse meritato miglior sorte. Ma non son certo i premi ad iscrivere il nome di William Friedkin nella storia del cinema. Vediamo insieme quali sono i suoi migliori 5 film.

L’Esorcista, 1973

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Mezzo secolo, per uno dei film più famosi del mondo. Impossibile non pensare a L’Esorcista quando si nomina William Friedkin. Un capolavoro che è anche l’anno zero del genere horror. La sua capacità di creare tensione e atmosfere intense è uno dei tratti distintivi del film, amplificate da un uso del sonoro senza eguali, volto a causare uno shock sensoriale allo spettatore. Una vera icona che ha avuto una fortissima influenza culturale, soprattutto nel panorama dei cineasti a seguire. Non a caso, è da molti considerato come il più grande horror di tutti i tempi. Chissà cosa dovremmo aspettarci dal remake firmato David Gordon Green e in uscita a metà ottobre 2023.

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Vivere e Morire a Los Angeles, 1985

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Una rappresentazione cruda e realistica del mondo criminale e degli agenti dell’FBI che cercano di combatterlo. Un film che trova i tratti distintivi nel suo stile visivo e nella scelta adottata da Friedkin di approcciare in modo audace le convenzioni del genere poliziesco. Basta la prima sequenza dell’inseguimento in autostrada per capire che siamo davanti ad un capolavoro di genere. E pensare che all’epoca non fu affatto un grande successo al botteghino al momento della sua uscita.

Il Braccio Violento Della Legge, 1971

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Un’altra icona del poliziesco che prosegue nella ricerca di William Friedkin basata sul realismo ad ogni costo. Grazie alla sontuosa interpretazione di Gene Hackman, il film trova ampio spazio tra le icone del poliziesco. Una cruda rappresentazione della vita urbana, nonché la sua azione frenetica e la performance intensa di Hackman, hanno contribuito a renderlo un classico del genere poliziesco e un punto di riferimento nel cinema degli anni ’70. E a portare ben cinque premi Oscar a casa, tra cui Miglior Film, Miglior Regia per William Friedkin e Miglior Attore Protagonista.

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Bug, 2006

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Tratto dall’omonima opera teatrale, questo film segna il ritorno all’horror, seppur in maniera diversa da quanto ampiamente esposto nel 1973. Un’atmosfera claustrofobica e psicologica, che mette in scena il declino mentale dei protagonisti, magistralmente interpretati da Ashley Judd e Michael Shannon. Esplorando temi come l’isolamento, l’alienazione e la psicosi, William Friedkin crea un senso di inquietudine costante, attraverso l’uso di un’unica ambientazione e una fotografia cupa che amplifica le sensazioni di disagio nello spettatore.

Killer Joe, 2011

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L’ennesimo capolavoro di William Friedkin dove però non si salva nessuno. La suddivisione tra bene e male, protagonisti e antagonisti, viene completamente azzerata, in favore di personaggi privi di anima e ricolmi di marciume morale, dove la violenza è la forza che manda avanti tanto i personaggi quanto l’intero film. l film esplora il lato oscuro dell’umanità attraverso personaggi complessi e spesso moralmente ambigui. La performance di Matthew McConaughey nel ruolo di Joe Cooper è tra le migliori mai offerte anche perché l’attore si è discostato dai suoi ruoli precedenti, indossando le cupe vesti di un folle e sadico sicario (e surreale poliziotto).