Cosa non funziona in Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ci si aspettava tanto da Ant-Man and the Wasp: Quantumania ma il film ha deluso un po' da tutti i punti di vista. Vediamo insieme i motivi per cui il film è stato così aspramente criticato.

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Da pochi giorni è uscito al cinema Ant-Man and the Wasp: Quantumania, il nuovo film MCU che prometteva veramente tanto ma che ha lasciato tanto gli spettatori quanto la maggior parte della critica piuttosto amareggiati. Il film ha infatti ottenuto dei punteggi bassissimi, contendendosi il titolo di film meno apprezzato dell’MCU.

Le aspettative erano davvero altissime considerando che questo è il primo film della nuova fase appena iniziata ed anche il primo film in cui ci viene mostrato in maniera esaustiva il villain Kang, che sarà presto l’antagonista principale del nuovo film sugli Avengers.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania avrebbe quindi dovuto segnare un punto di svolta mentre, per varie ragioni di cui ora andremo a parlare più nello specifico, è stato quasi un brusco passo indietro.

Purtroppo, è sempre più comune leggere recensioni negative su questi nuovi prodotti, sia che si parli di serie MCU, sia che si parli di film. Gli spettatori aspettano da tempo un cambio di rotta e un ritorno ai vecchi fasti anche se questo, uscita dopo uscita, continua a farsi inesorabilmente attendere.

Vediamo quindi insieme i motivi principali per cui Ant-Man and the Wasp: Quantumania non funziona.

Ant-Man and The Wasp: Quantumania
Ant-Man and The Wasp: Quantumania – I protagonisti

Nel film c’è un enorme buco di trama

Ormai, anche se non dovrebbe essere così, lo spettatore medio di questo tipo di prodotti sa e accetta che dovrà vedere i nuovi film con una buona dose di sospensione dell’incredulità, ovvero dovrà essere pronto a farsi andare bene alcune forzature, anche netto, per poter dare un senso logico al film.

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In Ant-Man and the Wasp: Quantumania, però, è presente un buco di trama veramente troppo grande da digerire con facilità. Questo è relativo al personaggio di Janet, interpretato come sempre da Michelle Pfeiffer, e alla sua permanenza, in passato, all’interno del tanto temuto regno quantico.

Fin dal suo ritorno nei film precedenti, Janet si è sempre mostrata sconvolta da ciò che ha visto in quest’altro universo e ha sempre detto di non volerne parlare. Questo è legittimo ma in questo film veniamo a conoscenza del fatto che lei era ben consapevole della presenza di Modok e di Kang nel regno Quantico.

Tutto questo stona enormemente con la logica della trama. Un conto è non voler parlare di quanto accaduto in quel regno, un conto è essere a conoscenza di questa grandissima minaccia presente in esso e non accettare minimamente la cosa ai tuoi cari, pur sapendo che questi stanno continuando a studiarlo e magari finiranno col trovare un modo per entrarci.

Avrebbe potuto semplicemente dire di smettere per sempre di studiarlo per evitare di incorrere in una minaccia troppo pericolosa da gestire, mentre ha preferito tenersi insensatamente tutto per sé, come ci viene ribadito in Ant-Man and The Wasp: Quantumania.

Kang non è (ancora) l’antagonista che tutti desideriamo

Non serve girarci troppo intorno: per poter diventare un credibile antagonista degli Avengers, Kang dovrebbe essere almeno al livello di Thanos, sia come pericolosità che come carisma e, almeno per il momento, i due personaggi sono lontani anni luce.

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Il Kang che abbiamo visto in Loki era esageratamente sopra le righe ma anche quello che vediamo in Ant-Man and the Wasp: Quantumania non è che sia da meno, pur essendo differente. Kang, perlomeno in queste prime apparizioni, si riduce quasi ad essere una macchietta o una parodia del nemico che tutti ci aspettiamo.

Per ora, e ci teniamo a dire così perché quella di Ant-Man and the Wasp: Quantumania è solo una delle tante versioni di Kang che vedremo, il personaggio non risulta abbastanza potente né abbastanza pericoloso per poter essere credibile in una battaglia contro una decina di almeno di supereroi.

Senza nulla togliere ad Ant-Man, che è un valido eroe, il suo riuscire praticamente a tenergli testa con le sue sole forze è emblematico di questo problema.