Salvini usa il monologo di Radiofreccia, Ligabue lo diffida

Ligabue e Stefano Accorsi hanno diffidato Matteo Salvini per aver utilizzato senza permesso il monologo del film Radiofreccia

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Credits: Wikipedia/ Angelo Trani
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Manca pochissimo oramai alle elezioni programmate per il 25 settembre e gli animi sono sempre più tesi. I candidati stanno sparando le ultime cartucce sui social per cercare di convincere gli indecisi. Matteo Salvini, leader della Lega, non fa ovviamente eccezione. Su Twitter ha infatti postato un video per attaccare direttamente il PD di Enrico Letta utilizzando una clip tratta dal film Radiofreccia nella quale il protagonista Stefano Accorsi recita un celeberrimo monologo basato sulla parola Credo, uno dei simboli della campagna elettorale del politico lombardo.

Tuttavia questa scelta ha fatto storcere parecchi nasi. Attraverso un comunciato congiunto infatti, il regista del film Luciano Ligabue, il produttore di Fandango Domenico Procacci e lo stesso Stefano Accorsi hanno dichiarato di voler diffidare Salvini in questo la clip del film è stata usata senza permesso.

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GIÙ LE MANI DA RADIOFRECCIA! – si legge.

Oggi Domenico Procacci per la Soc. Fandango, Luciano Ligabue e Stefano Accorsi, rispettivamente produttore, autore e attore del film “Radiofreccia”, comunicano di avere formalmente diffidato, a mezzo dei loro legali, la “Lega per Salvini Premier” dall’utilizzo di un brano audio con la voce di Stefano Accorsi tratto dal film “Radiofreccia” illegittimamente inserito all’interno di un video elettorale attualmente diffuso su tutti i social media e ripreso dalla stampa.

Nella loro diffida i suddetti hanno contestato la gravissima violazione dei loro diritti sul film e la spregiudicata utilizzazione dello stesso in una presentazione al pubblico che lascia anche chiaramente presumere una adesione al contenuto del messaggio, da cui invece gli stessi radicalmente si dissociano. La Lega ha infatti usato il “credo laico” di Radiofreccia per la propria campagna elettorale, senza chiedere alcuna autorizzazione (che non sarebbe stata concessa), e con grave sprezzo della legge sul diritto d’autore.

La diffida contiene l’invito alla immediata rimozione dal video di qualsiasi elemento tratto dal film e riserva ogni più ampia tutela legale, in sede civile e penale.

Che ne pensate?

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