Bruno Barbieri, celeberrimo chef stellato e inflessibile giudice di Masterchef, lo scorso 12 gennaio ha compiuto 60 anni. A distanza di qualche giorno da questa data così importante ha deciso di raccontarsi un po’ a Il Corriere della Sera, svelando qualcosa in più sulla sua vita.
I miei 60 anni sono scritti sulla carta d’identità, in realtà ne ho 20… ogni tanto ci penso all’età che passa, ma se guardo indietro non ho rammarichi, non ho rimpianti. So che ho fatto del bene anche per gli altri, mi sono sempre comportato correttamente, ho cercato di essere una persona positiva anche con chi mi sta intorno
Proseguendo ha anche parlato delle sue radici politiche e della sua famiglia.
Noi di quelle parti siamo sempre stati sinistroidi [lo chef è di Medicina, provina di Bologna]. Non voglio parlare di politica, ma io sono cresciuto nei Festival dell’Unità, era bello perché si imparavano tante cose, c’erano le azdore che preparavano tagliatelle, tortellini, quintali di ragù… È stata una scuola. Da mia madre ho sviluppato il gusto per la moda, lo si vede nei miei look che sono diventati un marchio nei miei programmi: mi diverto, mi piace giocare, è il mio modo di essere ed è anche quello che vuole il pubblico. Non immaginavo che un giorno alcune persone volessero vestirsi come me, essere me
Mio padre invece era un uomo tutto d’un pezzo. Io e mio papà abbiamo sempre avuto visioni della vita all’opposto, lui mi voleva ingegnere e invece ho fatto il cuoco. Già questo dice tutto. Eravamo legati da un profondo amore che a volte non avevamo il coraggio di esprimerci l’un l’altro e alla fine eravamo diventati amici. È lui che mi ha insegnato che nella vita non bisogna mai mollare
Andando avanti con l’intervista, Bruno Barbieri ha anche parlato del suo futuro. Recentemente è stato protagonista del docu-film Sky Sosia- La vita degli altri e ora sogna di lavorare con Johnny Depp.
Credo che lui sia un po’ come me, è una persona eclettica, un trasformista, e io mi sento così. Riesce a cambiare i propri personaggi, sa cambiare nei suoi lavori, è gioioso, divertente, fuori dagli schemi. Sregolato come noi chef.
Che ne pensate?
