Lo squalo: 5 Curiosità sul film cult di Steven Spielberg

5 curiosità da non perdere dal set del film Lo squalo, diretto da Steven Spielberg e diventato un cult del cinema.

Lo Squalo
L'attacco del temibile squalo bianco
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Lo squalo (Jaws dal titolo originale) esce nelle sale cinematografiche statunitensi il 20 giugno del 1975 ed è subito storia: platee scioccate sobbalzano dalle poltrone del cinema, la suspense crescente pervade la sala di proiezione sulle celebri note di John Williams. Ad osservare, nascosto tra le tende, c’è un giovanissimo Steven Spielberg al suo terzo lungometraggio, ancora ignaro del successo che ne seguirà e di quello che il film Lo squalo rappresenterà per la nuova decade di Hollywood.

Il film si rivela un grande successo al botteghino e diventa il primo blockbuster estivo, inaugurando quella che poi sarebbe diventata una moda ancora oggi in voga. Indipendentemente dal responso del pubblico e della critica, che mette in luce la genialità del giovane regista Spielberg ed elogia le performance dei protagonisti Roy Scheider (Martin Brody), Richard Dreyfuss (Matt Hooper) e Robert Shaw (Capitano Quint), il film segna un punto centrale della Nuova Hollywood sull’onda di nuovi generi cinematografici e del rinnovamento che registi come Scorsese, Coppola e lo stesso Spielberg portano al mondo del cinema.

Oltre al  franchising derivante dal film che vanta 3 sequel, Spielberg rappresenta per la prima volta sul grande schermo il conflitto tra uomo e natura in una dura lotta per la sopravvivenza.

La produzione del film si rivela lenta e travagliata e trova non pochi ostacoli nella messa in scena del grande gigante bianco. Di pari passo, Spielberg trova parecchie difficoltà nella realizzazione di diverse scene in mare aperto e con lo stesso cast, con cui entra spesso in conflitto.

Scopriamo quindi alcuni interessanti aneddoti e retroscena nascosti sulla realizzazione del cult Lo squalo.

Le 5 Curiosità su Lo squalo

1) “Gli squali” di Spielberg

making of lo squalo
Steven Spielberg in bocca allo Squalo

Per il  film  vengono costruiti  3 squali meccanici, ognuno sviluppato per le scene in mare aperto e per i primi piani. La costruzione però si rivela tutt’altro che facile e costringe la produzione ad un ritardo di mesi, raddoppiando il budget e mettendo notevole pressione sul giovane Spielberg, che all’epoca non vedeva futuro per il progetto.

Sfortunatamente lo squalo meccanico realizzato si abissa dopo il primo “ciak” e si decide così di ricorrere ad escamotage per tenere viva la suspense. “Lo Squalo non si vede ma c’è”, questo è il trucco di Spielberg, che attraverso figure come i barili di fronte la barca e le note della colonna sonora, tenui in lontananza e crescenti quando lo squalo si avvicina, riesce a mantenere la presenza del gigante marino camuffata genialmente attraverso la suspense.

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2) Il racconto di Quint

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Robert Shaw nei panni di Quint

Indimenticabile il monologo di Quint al chiaro di luna sulla sua barca. Robert Shaw, interprete indimenticato del feroce capitano Quint, non ha seguito alla lettera il copione del suo personaggio. Come il rude pescatore, Shaw da spesso segni di irrequietezza durante le riprese, cosa che lo porta ad avere conflitti con la produzione e con i co-protagonisti. Paternale a parte,  l’attore Robert Shaw si rivela perfetto per la parte, rendendo il capitano Quint un caratterista del genere.

Si ricorda la  narrazione dell’affondamento dell’Indianapolis, che diventa una parabola per spiegare il rapporto di amore e odio che Quint ha con gli squali. Nella scena troviamo i personaggi alquanto alticci e allegri, ma la verità è che Robert Shaw non ha finto il suo essere altisonante.

In un recente documentario sul film, Spielberg rivela che Robert Shaw era spesso brillo sul set  e che il monologo non è stato girato come scritto nella sceneggiatura, bensì improvvisato dall’attore che nelle suddette circostanze era ubriaco.

3) Amity Island è in realtà “L’Isola dei Sordi

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L’insegna di Amity Island

L’immaginaria isola di Amity Island dove il feroce predatore semina terrore, si chiama in realtà l’isola di Martha’s Vineyard ed è situata a largo delle coste del Massachussets. L’arcipelago è diventato celebre e preso d’assalto dai  turisti  che visitano ogni anno le “spiaggie dello squalo”.

Ma Martha’s Vineyard non è solo la location del film. Nel corso  del 1800, L’isola diventa luogo di colonizzazione di una piccola comunità che si stabilisce li per generazioni. Essendo per la maggior parte consanguinei, la migrazione da luogo ad una comunità affetta da sordità. Quasi tutta la popolazione risiedente nell’isola soffriva di mancanza dell’udito, causata da un allele recessivo che non si era trasmesso per unione delle persone dello stesso sangue. Martha’s Vineyard viene chiamata così l’isola dei sordi ed è  una delle poche terre a livello globale ad avere come lingua ufficiale quella dei segni.

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4) Le due Note di John Williams

John Williams
John Williams alla direzione dell’orchestra

E’ inutile dire che senza la colonna sonora il film Lo squalo non sarebbe diventato il cult che conosciamo. Due note bastano a ricordarci che sotto la superficie si nasconde qualcosa e quelle due semplici note, un MI e un FA, danno a John Williams un successo planetario.

Una tuba che suona una sinfonia ripetuta, grave e minacciosa, cambia il corso degli eventi e cambia  il modo in cui le persone osservano il mare da lontano. All’epoca delle riprese però Spielberg non rimase soddisfatto dal lavoro di Williams, bensì si mise a ridere davanti allo stesso compositore pensando si trattasse di uno scherzo.

Ebbene, nonostante la poca fiducia di Spielberg, la colonna sonora si rivelò uno dei punti di forza del film, muovendosi astutamente sul pelo dell’acqua.

5) La vera storia che ha ispirato Lo squalo

Jaws 1
Lo Squalo

Il film Lo squalo è tratto dall’omonimo romanzo di Peter Benchley uscito nel 1974. Diversamente dal lungometraggio, il libro contiene alcune sotto trame che sono state deliberatamente tagliate per dare più spazio alla figura dello squalo come elemento portante del film. Il romanzo di Benchley cavalcò l’onda del successo del film diventato leggenda e ottenne diverse ristampe. Sappiamo che la storia de Lo Squalo è frutto della fantasia dello scrittore, ma in realtà nelle parole di Benchley si cela una “mezza verità”.

Nel realizzare il romanzo, Benchley prende spunto da un fatto di cronaca conosciuto come “Gli attacchi di squalo del Jersey Shore”. Ebbene, nel 1916 la costa del New Jersey si dipinge di rosso contando quattro vittime e diverse feriti. Causa della morte: un grande squalo bianco. L’evento causa una psicosi dei bagnanti e un allontanamento dalle zone balneari. Benchley ne fa una romanzo, mentre il resto è storia del cinema.