Shang-Chi e la Leggenda dei dieci anelli: Recensione del nuovo film MCU

Dal 1 Settembre arriva solo al cinema il nuovo capitolo del Marvel Cinematic Universe: Shang-Chi e la Leggenda dei dieci anelli. La nostra recensione.

Shang-Ci e la leggenda dei dieci anelli
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La quarta fase del Marvel Cinematic Universe procede oggi con un nuovo capitolo: Shang-Chi e la Leggenda dei dieci anelli. Ovvero, l’origin story che presenta ufficialmente il primo supereroe asiatico dell’MCU, dal 1 Settembre solo al Cinema.

Dopo WandaVision, The Falcon and the Winter Soldier e dopo aver visto finalmente Black Widow, ci troviamo di fronte alla rinascita di un personaggio decisamente poco conosciuto, creato nel lontano 1973, mentre l’America scopriva il cinema di Kung-Fu e il pubblico impazziva per questa nuova generazione di Action.

Il nuovo Shang-Chi resta comunque un personaggio essenzialmente inedito, sia rispetto al supereroe dei fumetti anni ’70, sia rispetto alla schiera degli Avengers. E mentre il tradizionale linguaggio dei cinecomic in chiave Marvel incontra le arti marziali, cambia anche l’approccio alle scene di azione e in generale al processo di scrittura audiovisiva.

Ma scopriamo insieme questo nuovo capitolo dell’MCU, il quale naturalmente nasconde nuove piccole anticipazioni dell’attesissimo Doctor Strange nel Multiverso della pazzia, ma anche del sequel di Captain Marvel.

Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli: La trama

Shang-Chi (Simo Liu) vive a Los Angeles ed è convinto di essersi lasciato per sempre alle spalle la sua infanzia e l’addestramento nell’organizzazione criminale denominata I Dieci Anelli, presieduta da suo padre, Wenwu (Tony Leung), conosciuto anche come il famigerato villain Il Mandarino.

Il ragazzo e la sua migliore amica Katy (Awkwafina) lavorano come posteggiatori in un lussuoso hotel, passano allegramente le loro serate in giro e sembrano del tutto intenzionati a sfuggire le responsabilità della vita adulta. Finché, improvvisamente, una feroce banda di assassini aggredisce Shang-Chi e si impossessa del ciondolo che porta fin da bambino.

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Un ciondolo molto speciale, già che gli era stato regalato da sua madre, la stessa persona che l’aveva educato all’amore per le arti marziali. Shang-Chi, accompagnato da Katy, decide allora di volare fino a Macao per avvertire sua sorella Xialing (Meng’er Zhang), che non vede da quando è fuggito da suo padre.

È l’inizio di un vero e proprio viaggio di formazione, che poterà Shang-Chi all’inevitabile confronto finale con Wenwu.

Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli: Recensione (No Spoiler)

Shang-Ci e la leggenda dei dieci anelli
Shang-Chi e la Leggenda dei dieci anelli arriva solo al cinema questo 1 Settembre Foto: @Marvel Studios 2021.

Le arti marziali fanno trionfalmente il loro ingresso nel Marvel Cinematic Universe. E il risultato è un cinecomic elegante, visivamente ipnotico.

L’elemento chiave che vi farà amare oppure odiare Shang-Chi e la Leggenda dei dieci anelli è essenzialmente lo stesso. Ovvero, il ritmo dilatato che caratterizza l’intero film, comprese le scene di battaglia e scontro fisico, in aperto contrasto con quel ritmo serrato che tradizionalmente caratterizza il linguaggio audiovisivo dei cinecomic.

Al contrario, il regista Destin Daniel Cretton costruisce gli scontri e le sequenze di guerra praticamente come coreografie, dove arti marziali e superpoteri si fondono per creare una sorta danza, accompagnata da effetti visivi dal fascino magnetico, letteralmente esplosivo.

Il regista ricorre sistematicamente al ralenti, noto anche come slow-motion o super-motion, che a quanto pare non è appannaggio esclusivo di Zack Snyder e della sua Justice League, ma può essere evidentemente utilizzato in chiave del tutto diversa, mirata a enfatizzare la bellezza lisergica delle arti marziali.

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Sul piano narrativo, il film riserva personaggi molto interessanti, in particolare Katy, interpretata dalla celebre attrice e rapper Awkwafina, che rappresenta la linea comica del film, mentre ritroveremo anche Ben Kinsley, nei panni del bizzarro attore ingaggiato dal Mandarino per ingannare Tony Stark.

Il Mandarino, Wenwu, è infatti uno dei villain che avevano incontrato nella prima fase del Marvel Cinematic Universe, in particolare nei tre capitoli legati ad Iron Man. Shang-Chi e la Leggenda dei dieci anelli recupera e sviluppa questa figura, innescando l’origin-story di un nuovo supereroe, nato proprio dal confronto con suo padre, e così parte della propria stessa natura.

Il film bilancia efficacemente scene di azione, dramma e interludi propriamente comedy, ma soprattutto stupisce per il suo differente approccio al ritmo e la scansione del tempo. Una ulteriore conferma di come il Marvel Cinematic Universe sappia evolvere in un Multiverso sempre più composito, che non teme la sperimentazione e il cambiamento.

Per iniziare a fare la conoscenza di Shang-Chi, dal 1 Settembre su Disney+ trovate anche una nuova puntata di Marvel Studios Legends dedicata proprio a lui, nonché alla contradditoria figura di Wengwu, capace di essere un villain caotico e spietato, ma anche un padre e un marito incredibilmente amorevole.

Shang-Chi e la Leggenda dei dieci anelli: Il cast

  • Simu Liu: Shang-Chi
  • Awkwafina: Katy
  • Meng’er Zhang: Xialing
  • Fala Chen: Jiang Li
  • Florian Munteanu: Razor Fist
  • Benedict Wong: Wong
  • Michelle Yeoh: Jiang Nan
  • Tony Leung: Wenwu / Il Mandarino

Shang-Chi e la Leggenda dei dieci anelli: Trailer ufficiale italiano