Maneskin su Green Pass: “Misure utili e sacrosante”

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Credits: Maneskin Official / YouTube
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Non stupisce la posizione dei Maneskin sul Green Pass

Come ormai sapete, l’adozione del Green Pass interesserà anche i concerti e gli eventi dal vivo. I Maneskin, come band musicale (al momento) più famosa in Italia, non potevano certo non esprimersi sul tema. Oltre al loro sostegno incondizionato ai vaccini, infatti, i quattro dicono di approvare anche questa nuova misura.

“Ogni Paese in tema di restrizioni ha le sue misure, sono utili e sacrosante perché consentono alle persone di venire ad ascoltarci e anche a noi di suonare. Sono provvedimenti importanti perché aiutano anche il settore della musica martoriato in questo anno e mezzo di pandemia”, dicono, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano.

“Sono segnali assolutamente positivi, di cambiamento e di ritorno alla normalità. Vogliamo divertirci e far divertire chi viene ad ascoltarci“, aggiungono i quattro della band romana. E sul loro continuo successo: “Diciamo la verità, nessuno se lo aspettava una cosa del genere dopo la vittoria all’Eurovision“. 

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“Non crediamo sia successo prima che un vincitore avesse poi una cassa di risonanza così importante ma non lo diciamo per vantarci ma proprio per sottolineare quanto sia una cosa fuori dall’ordinario. Adesso cerchiamo di concentrarci, suonare, fare quello che ci piace anche perché non è importante essere primi a tutti i costi”.

“Per tutta la vita abbiamo dato priorità alla musica e il nostro modus operandi continuerà così, indipendentemente dal successo in classifica”. Il 27 luglio i Maneskin sono tra l’altro stati premiati a Roma dalla sindaca Raggi con l’onorificenza Lupa Capitolina. Anche da parte della Raggi, le parole di elogio per la band non sono mancate.

“State dando un esempio a tutti. A Sanremo la platea era vuota ma l’avete riempita con il vostro rock potente. Grazie a voi, Eurovision torna in Italia. Lasciatemelo dire: dal calcio alla musica l’Europa parla italiano, anzi un po’ romano. Grazie davvero di non essere né zitti né buoni“.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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