Marco Giallini: “Ancora parlo con mia moglie, piangendo di nascosto”

Intervistato da Il Corriere della Sera, Marco Giallini ha rivelato di parlare ancora con sua moglie, scomparsa ormai da 10 anni

Marco Giallini, Perfetti Sconosciuti, Paolo Genovese
Marco Giallini in Perfetti Sconosciuti
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Marco Giallini ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera nella quale è tornato a parlare di sua moglie Loredana, scomparsa nel 2011 (qui tutta la sua triste storia).

 Alla fine, io sto in lockdown da quando è morta Loredana – spiega l’interprete di Rocco Schiavone. Quello è il momento in cui ho deciso di diventare popolare. L’ho deciso proprio, perché sarei uno che s’adagia, sono pigro, ammazza come sono pigro. Nel senso che ancora aspetto di giocare con la Roma. Ero arrivato qui, a Tor Lupara, per Loredana. Ci siamo messi in 40 metri, non eravamo abbienti. Ci siamo sposati nel ’93, facevo teatro e altri lavori, però avevo ripreso la scuola, mi ero iscritto a Lettere e a scuola di recitazione. Ero diventato bravo, colto, oltre che bandito.

Facevo l’imbianchino, otto ore. E la sera, la scuola di teatro. Poi, otto ore erano troppe. Ho iniziato a portare il camion delle bibite, la mattina. Dopo, tornavo a casa, doccia, prendevo il mio Yamaha, andavo a scuola. Parcheggiavo contro il muro, non avevo manco il cavalletto e entravo, col chiodo, i capelli lunghi. Boom! A volte, mi prendevano per uno spettacolo. Un giorno, per strada, avevo il cappello di carta da muratore, incontro un collega attore. Mi guarda: “Ma che fai?” E io: “Stamo a fa’ un film”.  Il pensiero che lei rientri a casa da un momento all’altro dura due anni, poi, capisci che morire è prassi. Non a 40 anni. Non fra le mie braccia, mentre prendiamo le valigie per le vacanze. Ma non sono l’unico a cui è successo.

Il dolore non passa mai, al massimo ti dimentichi un po’ la voce. Io ci parlo ancora. Quando sto solo e qualcosa non va, dico ‘Eh, amore mio…’

Andando avanti con l’intervista, Marco Giallini ha anche spiegato di non essersi mai più innamorato di nessuna donna dopo la tragica scomparsa della moglie.

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Innamorato ero di mia moglie. Per 27 anni, non ci siamo mai lasciati e non abbiamo mai litigato. Lei era la donna mia e io il suo uomo. Nel mondo, quante ce ne possono stare di persone per te? Una. Mi capita ancora di piangere di nascosto. Come tutti, come i veri duri. Perché lo sono. Se no, sarei morto.