Caparezza: “La politica si fa con i tweet e con la retorica della pancia”

Nessuna Razza
Credits: YouTube/Nessuna Razza/ ineedthathat
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Caparezza parla dell’ultimo album, del caso Fedez e della politica di oggi

Caparezza è l’uomo del momento. Il suo nuovo album, Exuvia, è uscito ieri e già a destra e a manca si sollevano entusiasmi per quello che si annuncia senza difficoltà come il miglior album italiano del 2021. Non è una sorpresa: come al solito l’artista si è impegnato davvero tanto per produrre un lavoro sentito, imponente e complesso.

Nel frattempo, dall’alto dei suoi ormai oltre vent’anni di carriera come cantante dalla testa “rezza”, il rapper pugliese interviene su diverse questioni fondamentali del mondo di oggi. E inizia sparando a zero sulla scena rap di oggi: “Il rap è diventato l’esaltazione dell’opulenza, la criminalità è diventata un’ambizione social. Sono tutte caratteristiche che io non riconosco”. 

“Vengo da un altro momento storico in cui rap era riscatto sociale di chi veniva dal nulla e scatenava un dibattito importante“, spiega Capa. “Il mio rap aveva una radice politica molto forte e marcata dagli Assalti Frontali a Frankie Hi-NGR MC che era un vero e proprio divulgatore. Tutto questo oggi non esiste più”.

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Passa poi al caso del momento, l’accusa di tentata censura avanzata da Fedez nei confronti dei vertici Rai in occasione del Concerto del Primo Maggio 2021. “Ho anche partecipato al Primo Maggio di Taranto che, se vogliamo, è ancora più politico. Ho sentito il discorso di Fedez il giorno dopo perché ne parlavano tutti. Non credo ci siano punti su cui possa obiettare qualcosa”, dice.

“Anche io ho avuto problemi politici in passato per alcune mie canzoni”

“Sono sorpreso abbia suscitato tutto questo clamore e non l’ho sentito dire una cosa da fuori da testa. Fedez porta molta audience e se ne ha parlato su quel palco non dobbiamo meravigliarci se c’è stata una presa di posizione così netta. Anche io ho avuto problemi politici in passato per alcune mie canzoni” racconta. Ricordiamoci la canzone Troppo Politico, del 2014.

In conclusione, per Caparezza dopo il caso Fedez: “Non succederà nulla. Il polverone si placherà e non si parlerà più del contenuto dell’intervento ma solo dell’intervento stesso”. A tal proposito, Capa parla anche di come oggi la politica passi dai social e di come ciò non possa non portare ad una vacuità di contenuti.

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“Non credo alla efficacia dell’hashtag o alle foto postate sui social. Non basta stampare su un foglio una frase e pubblicarla con la tua faccia. Sono cose che ho fatto anche io in passato e ora non più. Meglio scendere in piazza come è successo con il movimento dei Bauli In Piazza a manifestare per i diritti dei lavoratori. Sono per la concretezza e per fare le cose sul campo”.

“Mi sono sempre messo a disposizione delle cause. Ad esempio, ho contribuito al Fondo Scena Unita per i lavoratori fragili dello spettacolo. Le mie sicurezze si sono sgretolate con la politica che ormai si fa con i tweet e con la retorica della pancia. C’è un linguaggio basico, terra terra. Non lo giustifico”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano