I Migliori 25 Protagonisti nella Storia dei Videogiochi

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10. Duke Nukem

Duke Nukem è l’eroe americano anni ’80 per eccellenza, un misto di Dolph Lundgren ed Arnold Schwarzenegger, che ha salvato la terra innumerevoli volte da alieni, cyborg e mutanti a colpi di fucile e boccate di sigaro. Duke appare per la prima volta nell’omonimo titolo Duke Nukem, un platform 2D per sistemi MS-DOS. Successivamente appare in Duke Nukem II, seguito del platform sopracitato.

Trova però il successo planetario col terzo episodio, Duke Nukem 3D, fps che ha rivoluzionato il genere nel 1996. Duke è l’uomo che non deve chiedere mai, le donne lo amano e gli uomini vorrebbero essere come lui. E’ l’edonismo fatto persona, ama le donne al punto che sono il motivo principale per cui Duke combatte contro i suoi nemici, nessuno ruba le donne del Duca e sopravvive. Sono famose le sue frasi, spesso prese da cult movies degli anni ’80, e le ambientazioni dei suoi giochi.

Per la prima volta ci trovavamo ad esplorare città realistiche con location come cinema (a luci rosse ovviamente), night clubs, banche, stadi di Football o ristoranti Giapponesi. Duke Nukem è importante proprio per questo, è stato uno dei primi protagonisti di FPS ad avere una voce ed un carattere ben delineato, non era solo un’arma fluttuante in mezzo allo schermo. Con l’ondata politically correct che va per la maggiore oggi, forse può essere a tratti scomodo e difficile parlare bene di Duke, ma noi lo facciamo senza paura. Dopotutto chi da ragazzino non ha sognato di essere Duke anche solo per un giorno?

A cura di Federico Bellucci.

9. Crash Bandicoot

Se Super Mario è il re dei platform, impossibile da spodestare praticamente sin dal suo esordio, Crash Bandicoot è quel giullare di corte che segretamente se la fa con la regina. Perché il peramele mascotte della gloriosa generazione PS1 è caratterizzato dalle sue mosse di ballo improbabili, dai suoi versi impossibili da tradurre, dalla mimica facciale: sono tutti questi dettagli a umanizzare il marsupiale e a renderlo irresistibile.

Aggiungi qualche iconica mossa, e la ricetta Naughty Dog è perfetta. Il primo Crash Bandicoot ebbe l’ingrato compito di misurarsi con Super Mario 64, che ha avuto nella storia del medium un’importanza di cui ancora oggi misuriamo gli effetti. Con la prima, storica, trilogia, avvenne il miracolo. Tra una giravolta e l’altra, Crash è riuscito a ritagliarsi un suo spazio, definendo precisamente la sua identità.

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Talmente iconico da poter, come Mario, uscire dal seminato del platform per abbracciare i generi del racing, del party game e dell’endless run su mobile, rimanendo sempre estremamente riconoscibile. A tutti gli effetti, però, con CTR e Crash Bash la saga ha visto un declino progressivo, legato ad una gestione praticamente fallimentare del brand. I sequel PS2, la saga dei Titans e dei Mutants e i deboli porting su console portatili sono stati la pietra tombale di Crash.

Il rilancio con il remake della prima trilogia, il ritorno in pompa magna del mito di Crash Team Racing e il nuovo, straordinario, capitolo Crash Bandicoot 4: It’s about time, hanno costituito una manovra tremendamente rischiosa. Vicarious Visions, Beenox e Toys for Bobs hanno però dimostrato il valore sedimentato del simbolo, facendo affidamento sulle solide fondamenta gettate da Naughty Dog per trovare un punto di ripartenza. E se oggi Crash sembra essersi ripreso lo spazio che merita, abbiamo la conferma evidente che le vere icone non muoiono mai.

A cura di Andrea Campana.

8. Solid Snake – Metal Gear Solid

C’è un grande precedente di omonimia nel nome di questo personaggio. Parliamo ovviamente di Snake Plissken, il leggendario Kurt Russell in 1997 – Fuga da New York di John Carpenter. È evidente però che nel personaggio di Solid Snake vi sia ben più di questo solo riferimento. Hideo Kojima ha miscelato nel suo protagonista le molteplici suggestioni del suo immaginario da cinefilo e la sua inventiva visionaria.

Più che in tanti altri esempi si percepisce il soffio di vita dello spirito creatore, il rapporto tra un autore e la sua creatura. Perché Solid Snake è avanguardia, perfezione, ma anche spesso alienità con quella punta di grottesco. E se Kojima è arrivato al cuore di così tante persone con quello che per molti è, tutt’oggi, il videogioco per eccellenza, è anche e soprattutto grazie ad un protagonista così sfaccettato.

Con le sue soluzioni videoludiche Kojima ha praticamente ridefinito l’immedesimazione del giocatore con i personaggi che interpreta. Più che di immedesimazione, con Solid Snake si potrebbe parlare di metempsicosi. È praticamente una sostituzione in tronco, grazie anche a quella quarta parete che crolla continuamente attraverso trovate che sono puro genio.

Così nel finale della sua lunga saga, in Guns of Patriots, il giocatore valica insieme a Solid Snake i suoi limiti e diventa un eroe nel senso più classico del termine. Metal Gear Solid 4 è la sfida di Hideo Kojima a quel futuro di cui è così incerto, ma allo stesso tempo del quale è lucido interprete in tutte le sue opere fino a Death Stranding.

A cura di Leonardo Di Nino.

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7. Guybrush Threepwood – Monkey Island

Le avventure George Lucas per i giovani appassionati potrebbero non dire granché, ma sono state centrali nello sviluppo del videogioco come lo conosciamo oggi. Di queste avventure le più importanti appartengono alla saga di Monkey Island, che vedono il nostro Guybrush Ulysses Threepwood indiscusso protagonista.

Sono infatti ben cinque i giochi in cui siamo chiamati a vestire i panni di Guybrush: The Secret of Monkey Island, Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge, The Curse of Monkey Island, Escape from Monkey Island e Tales of Monkey Island. Tutti noi abbiamo avuto difficoltà nel leggere o pronunciare il nome di questo povero ragazzo che vuole diventare a tutti i costi un pirata.

Tanto difficile è però il suo nome, tanto è facile immedesimarsi in questo personaggio goffo, sfigatello, spesso inopportuno, ma determinato all’inverosimile, al punto da realizzare il suo sogno e sconfiggere il più temuto pirata fantasma dei caraibi LeChuck. Oltre ad una lingua che sa essere affilata, Guybrush ha a disposizione uno strumento fondamentale che è passato alla storia: il pollo di gomma con carrucola in mezzo.

A cura di Simone Pedullà.

6. Gordon Freeman – Half Life

Il mite scienziato Gordon Freeman fa la sua prima apparizione in Half-Life (Valve, 1998) per poi tornare in Half-Life 2 e relativi episodi. Laureato al MIT e con un dottorato in fisica teorica, il povero Gordon si trova suo malgrado a dover diventare un abilissimo combattente: soldati appartenenti a corpi addestrati, alieni di vario tipo, pseudo androidi fascisti provenienti da dimensioni parallele e chi più ne ha più ne metta.

Tutto questo casino per un esperimento andato male, al quale Gordon partecipa, che ha aperto portali dimensionali a casaccio sul nostro pianeta. Gordon Freeman, con la sua tuta HEV e il piede di porco in mano, è diventato un’icona grazie al successo enorme di Half-Life, che ha avuto un’influenza seminale sul videogioco come lo conosciamo oggi. Gordon è anche il prototipo perfetto del protagonista silenzioso, ottimo veicolo di identificazione del giocatore. In un certo senso, Freeman è tutti noi.

A cura di Simone Pedullà.