1966: 10 capolavori da vedere regista per regista [LISTA]

Il 1966 è stato forse il maggior anno di piena del cinema. Vediamo come ogni regista della lista ha segnato la storia in quell'anno.

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Operazione paura – Mario Bava (1966)

Blu-ray: Mario Bava's 'Kill, Baby… Kill!' - Parallax View

Tra le vette dell’horror all’italiana, Operazione Paura è tra i migliori film di uno dei più grandi e sottovalutati registi italiani. Uscita dopo una travagliata produzione, l’opera ha acquisito maggior valore con il tempo, aggiudicandosi un posto significato nella storia del cinema.

Il dott. Eswai (Giacomo Rossi Stuart), medico legale, viene chiamato in un paese sperduto per eseguire un’autopsia su una donna, morta in circostanze misteriose. Gli abitanti del luogo, tuttavia, cercano in tutti i modi di impedire al dottore di espletare la funzione: a quanto pare, la defunta è caduta vittima di un’orribile maledizione…

Mario Bava, celebre per l’utilizzo dei colori, sperimenta molto di più con i movimenti di macchina per questo film. Impiega diffusamente lo zoom e il long take, oltre a numerose panoramiche, tra cui quella iniziale che spaesa lo spettatore tra rovine e muri altissimi.

Celebre la soggettiva della bambina (interpretata da Valerio Valeri) sull’altalena, che restituisce un particolare senso di vertigine. Tale personaggio, inoltre, è stato omaggiato (o forse plagiato) da Federico Fellini in Toby Dammit (1968). A sua volta, la ragazzina può essere considerabile quasi un riferimento rovesciato alla prima vittima di M – Il mostro di Düsseldorf di Fritz Lang (1931).

Per dare un senso di inquietudine, oltre all’impiego del colore verde, il regista utilizza la nebbia e particolari di mani e volti dietro le finestre. Oltre ad alcuni effetti splatter (che non specifichiamo per evitare spoiler), è importante anche il trucco, soprattutto quello della baronessa Graps (Giana Vivaldi): le occhiaie, il colorito estremamente ceruleo e i capelli spettinati restituiscono al personaggio un aspetto terrificante ancora oggi molto potente.

Splendida, infine, la colonna sonora di Carlo Rustichelli, che enfatizza la tensione, già forte a livello visivo.

Siamo di fronte a un nuovo modo di concepire l’horror, che da quegli anni muterà radicalmente. È tra le prime volte che il genere accoglie elementi drammatici e supera la semplice storia di mostri.

Bava e il suo film, che in America e in Francia aveva già molto successo, vantano numerosissimi estimatori: da Fellini a Refn, da Scorsese a Lynch, che ripropose una scena di Operazione paura nella seconda stagione della serie Twin Peaks.