Madame: “Certe mattine mi sveglio più maschio, altre più femmina”

Madame parla della sua sessualità, ma anche degli episodi di bullismo di cui è stata vittima a scuola e di come ha scoperto la musica

Madame
Credits: Madame / YouTube
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Madame su successo, amore e sesso

Madame è ormai una delle cantanti più famose in Italia. Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, ha pubblicato oggi il suo primo album eponimo, stagliandosi subito come una stella giovane e promettente della musica pop/rap più brillante. Il suo talento innegabile viene però da una serie di esperienze spiacevoli, che racconta in un’intervista al Corriere della Sera.

Madame, nome d’arte di Francesca Calearo, cresce tra bullismo e passioni impossibili per i suoi professori. “Una volta sono svenuta, e loro, i miei compagni, mi hanno calpestata. Mi calpestavano per capire se fingessi”, racconta sui terribili maltrattamenti subiti a scuola. Interrogata sul primo amore, svela: “L’allenatore di pallavolo. Io 14 anni, lui 30”.

“Gli scrivevo su WhatsApp, era l’unico che mi fosse rimasto, la mia persona di riferimento per capire il mondo” rivela, specificando che però la storia non ha mai avuto seguito. A diciott’anni, aggiunge poi, è il turno della prof di matematica: “Mai avuto problemi maschio femmine, semplicemente le donne etero sono più difficili da raggiungere, e quello era il mio scopo”.

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Mi hanno calpestata. Mi calpestavano per capire se fingessi”

La bisessualità di Madame è dichiarata e non si fa problemi a parlarne, come del resto dovrebbe essere ormai la norma: “Sarà che io sono tutto. Certe mattine mi sveglio più maschio, altre più femmina. Riesco a pensare come un maschio, per esempio Clito (la canzone nel suo disco), l’ho scritta da maschio“.

“Sono sicura che ci siano tantissime Madame non ancora esplose in Italia, tante Madame a cui manca il coraggio. C’è il pregiudizio che se sei femmina devi per forza fare pop romantico” aggiunge la cantante. “Ho iniziato in camera mia, con i karaoke di Justin Bieber. A tredici anni sapevo a memoria tutte le canzoni di Fedez e Emis Killa“.

“Finiti i karaoke rap, scopro i type beat. Allora compongo strofe mie. Bimbo è la prima vera canzone” racconta. Sul suo disco, fornisce questa descrizione: “La cosa di svegliarsi ogni mattina e essere una persona diversa. Ecco, ogni canzone del disco è scritta da una persona diversa. Tranne tre pezzi scritti nella stessa settimana in cui mi sono svegliata sempre quella persona lì”.

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Fonte: Corriere della Sera