Sanremo 2021: Achille Lauro cita Pulp Fiction con Bam Bam Twist

Achille Lauro esplosivo come al solito

Achille
Credits: Rai
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Anche il secondo quadro di Achille Lauro funziona alla perfezione

La seconda serata di Sanremo 2021 volge già verso la fine quando Achille Lauro interviene. Lo fa (per grazia di Dio) per interrompere un tedio fin troppo sostenuto da partecipazioni fuori luogo e ospiti d’alto livello ma bassa originalità. E come suo solito, crea il caos.

Sul palco Claudio Santamaria e Francesca Barra riprendono i ruoli rispettivamente di John Travolta e Uma Thurman in Pulp Fiction, ballando con infallibile stile. E Achille Lauro accompagna con la sua scatenata Bam Bam Twist, introdotta come inno di liberazione sessuale e vitale. Un altro stacchetto fulminante che dà modo all’artista di esprimere tutta la sua eccentricità.

Il cantante si presenta in abito elegante e con una lunga treccia, scatenandosi con movenze retrò e lasciando come sempre tutti a bocca aperta. Se per lui la prima serata era dedicata alla fragilità mascherata del glam, stavolta è il turno del rock and roll, annunciato in apertura, che c’entra poco con il twist del titolo.

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Sono il Rock ‘N Roll. Trasgressione che entra nelle case di mezza America. Esplicito invito a lasciarsi andare. Una vecchia chiesa indignata per il credo dell’irriverenza. Nuovo tempio notturno del giovane e del proibito. È tempo di gioco. Demonio, divinità, Jukebox tappezzati di chiodi. Unione rituale con gli altri. In un solo corpo danzante”.

Questo il manifesto di rivoluzione carnale di Achille Lauro, che ricostruisce tutta l’influenza più travolgente della musica, nella vecchia America come qui: “Carne che chiede carne. Uragano nei desideri sessuali. Scossa nel perbenismo familiare. Promessa di piacere. Il sacro vincolo del godimento. Godere è un obbligo. Dio benedica chi gode”.

Bam Bam Twist risale come singolo al giugno dell’anno scorso, quando Achillone era ancora reduce dall’enorme successo di Sanremo 2020. Una canzone quindi che abbiamo già ascoltato più volte, ma che trova perfettamente posto come secondo “quadro” dell’artista. Non vediamo l’ora di scoprire il prossimo.