Suburra – La serie │ Recensione della terza e ultima stagione

Dal 30 ottobre 2020 su Netflix sarà disponibile la terza ed ultima imperdibile stagione di Suburra, la prima serie tv italiana lanciata dalla piattaforma e accalamata da tutti!

Suburra - La serie, terza stagione
Suburra - La serie, terza stagione
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Suburra – La serie, la prima serie italiana lanciata su Netflix nel 2017 (dove era già stata pensata come una trilogia) e acclamata da un vasto pubblico che sfocia al di là dei nostri confini (dato che è distribuita, dal 30 ottobre 2020, contemporaneamente anche negli altri 190 Paesi in cui è presente la piattaforma) raggiunge la fine.

Che cosa dobbiamo aspettarci da Aureliano (Alessandro Borghi), Spadino (Giacomo Ferrara), Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro), Samurai (Francesco Acquaroli), Manfredi Anacleti (Adamo Dionisi) e Sara Monaschi (Claudia Gerini)? Chi otterrà, in definitiva, il potere a e di Roma?

Suburra 3: Trama

Suburra 3
Aureliano, Gabriele e Spadino nella prima stagione

La politica divide tutto a Roma: i partiti (ovviamente), il Vaticano, i criminali, le famiglie, le amicizie di vecchia data e l’amore. Ma quelle che all’apparenza sembrano classi sociali diverse trovano alcuni punti in comune per cui lottare e, dunque, le loro storie si intrecciano: soprattutto quelle di Aureliano, il secondo genito della famiglia criminale Adami, Alberto Anacleti (detto Spadino), fratello del boss del clan degli zingari e Gabriele Marchilli, figlio unico di un poliziotto. Tutti si ritrovano a essere coinvolti in affari malavitosi per l’assegnazione degli appalti per la costruzione del Porto Turistico di Roma nella frazione di Ostia. Perché questo luogo è così conteso? Semplice, è un presidio strategico per il traffico di droga.

Suburra 3: Recensione

La svolta

Suburra - La serie: Samurai
Samurai

Lele si è sucidato e sia Aureliano che Spadino hanno in mente solo un’azione da compiere: vendicarlo. Quindi l’obbiettivo è uccidere Samurai e, ovviamente, non farebbe male, a entrambi, nemmeno prendere il suo posto al comando delle bande di Roma. Esiste un unico tipo di fiducia, quella tra i due amici: per il resto bisogna diffidare di tutti e il primo da prendere con le pinze è proprio Cinaglia, che è pronto a tutto, a costo di pagare qualsiasi prezzo per raggiungere l’apice della piramide politica.

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Ormai non ci si può concentrare solo su Ostia, bisogna allargare gli orizzonti e guardare a Roma Nord, aprendo una nuova zona di spaccio e garantendo autorità a due figure femminili in particolare: Nadia (Federica Sabatini), la fidanzata di Aureliano e Angelica (Carlotta Antonelli), la moglie di Spadino. E non è di certo finita qui, perchè sta per iniziare il Giubileo, e perchè no, magari ottenere i soldi destinati a quello – manovrando la mafia siciliana e il Vaticano – non farebbe male a nessuno di loro.

C’è solo una cosa che tutti i personaggi devono fare: stare in guardia! Lo stesso regista, Arnaldo Catinari, afferma «Il ritmo di quest’ultima stagione è molto più serrato: asistiamo a una specie di conto alla rovescia…»

L’amicizia

Suburra - La serie: Angelica e Nadia
Angelica e Nadia

«Avrei voluto conoscerti prima» dice Angelica a Nadia in un momento clu (assolutamente da non spoilerare) della serie. Le donne, come già detto prima, assumono una parte fondamentale di questa stagione e se prima tra loro viveva il conflitto, non può che poi nascere l’amicizia (quella che in fondo regna sovrana, dall’inizio, in questa serie).

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Federica Sabatini afferma in un’intervista che «sono personaggi partiti agli antipodi che trovano un intento comune che le porterà a cambiare prospettiva, la loro necessità di arrivare al potere è una necessità di autodeterminazione all’interno del sistema che non le prevedeva», ma infondo – come ben sapete – è quello che è accaduto molto prima già tra Aureliano, Spadino e l’ormai defunto Lele.

Non lo smentiscono nemmeno Giacomo Ferrara, che afferma che con Alessandro Borghi c’è stata subito alchimia e di contro il secondo che, addirittura, arriva a parlare di una «vera storia d’amore» tra Spadino e Aureliano.

Suburra – La serie 3: Che altro dire?

Tra sparatorie, inseguimenti e eventi inaspettati, questa stagione di Suburra – La serie conferma l’incredibile capacità di mantenere alta l’adrenalina e l’attenzione dello spettatore, facendo volare il tempo e far sembrare come un unico, conclusivo, film questi sei episodi. Per una volta, la chiusura di una serie italiana non lascia l’amaro in bocca e chiude il cerchio mantenendone linearità e coerenza; oseremmo dire: una chiusura must per una serie nostrana must!

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