Catherine Spaak :”Sul set dell’Armata Brancaleone mi davano della tro*a”

In una lunga intervista con La Stampa, Catherine Spaak ha ricordato i tempi de L'Armata Brancaleone quando veniva presa di mira dai colleghi

catherine spaak, l'armata brancaleone
Catherine Spaak in un frame de L'Armata Brancaleone
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Catherine Spaak, attrice settantacinquenne di decine e decine di film del cinema italiano, ha rivelato, durante un’intervista con La Stampa, alcuni dettagli molto poco piacevoli relativi al set del film L’Armata Brancaleone, diretto da Mario Monicelli nel 1966. L’attrice ha rivelato che gran parte del cast, compresi Gassman e Monicelli l’avevano presa di mira.

Sono stata molestata e l’ho dichiarato, con sincerità, a differenza di tante mie colleghe che l’hanno fatto solo qualche anno fa, con l’inizio del #MeToo” – ha raccontato la Spaak.

Non solo lui [Gassman], ma anche molti degli attori e compreso il regista Mario Monicelli. Non sono stati molto carini. Sul set de L’armata Brancaleone mi avevano preso di mira, ero diventata un bersaglio, mi accoglievano con battute tipo “è arrivata la tro*a”, e io stavo male tutto il giorno, alla fine ero terrorizzata.

Un po’ di tempo dopo, Vittorio Gassman mi chiese scusa per quello che era accaduto. Anche Ugo Tognazzi, in altre occasioni, mi diede fastidio. Marcello Mastroianni, invece, oltre ad essere un grande maestro, aveva un aplomb, una gentilezza, un’ironia davvero speciali. Ho lavorato anche con Trintignant, che è una persona deliziosa, adorabile.

Proseguendo con l’intervista l’attrice che a breve tornerà sugli schermi col film La vacanza di Enrico Iannaccone, ha anche rivelato di aver avuto gravi problemi di salute, ma che ora ha superato brillantemente.

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Sei mesi fa ho avuto un’emorragia cerebrale da cui mi sono ripresa pienamente. Ultimamente però ho avuto alcuni episodi epilettici dovuti alla cicatrizzazione conseguente all’emorragia. Ma, come può constatare, non ho alcuna difficoltà a parlare né a fare tutto il resto. Ho uno spirito combattivo e sono molto fiera di aver superato questa difficoltà.

Che ne pensate di queste dichiarazioni di Catherine Spaak?

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