Temptation Island distrugge Chernobyl negli ascolti tv: ecco i numeri

Temptation Island vs. Chernobyl: ecco il risultato

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Gli italiani matti per Temptation Island, Chernobyl quasi snobbata su La7

Dati che parlando da sé, quelli degli ascolti tv di giovedì 2 luglio. La nuova edizione di Temptation Island, che ormai per tradizione si porta con sé la programmazione estiva, ha invaso il palinsesto di Canale 5 attirando un numero inusitato di spettatori. Tra chi la guarda perché genuinamente attirato dalle improbabili storie d’amore insulari che vi hanno luogo, e tra chi la segue con la scusa di divertirsi con il “trash”, la trasmissione ha ancora una volta fatto “il botto”.

I dati di ascolto del moderno reality show, infatti parlano chiaro: 3.698.000 spettatori, ossia il 21.6 per cento dello share, avrebbero seguito il programma. Dove si colloca invece Chernobyl, serie ormai celeberrima, una delle più premiate e acclamate degli ultimi anni? Su La7, si “scende” a 1.178.000 spettatori, cioè al 5.5 per cento di share. In molti vedranno questi dati come una sconfitta della televisione di qualità, ma ci sono da fare un paio di appunti.

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Primo: Chernobyl è uscita più di un anno, ed è molto probabile che in parecchi non l’abbiano rivista semplicemente perché l’hanno potuta già gustare più e più volte su Sky, o in altri contesti. Secondo: difficilmente il pubblico di Temptation Island e quello di Chernobyl corrispondono, in quanto a gusti e tendenze. Sarebbe a dire che chi ha scelto uno dei due molto probabilmente non l’ha fatto a discapito dell’altro, e viceversa.

Terzo: tutto il resto dello share si è distribuito tra Rai Uno (Che Dio ci aiuti, 11.1), Italia 1 (The Fast and the Furious: Tokyo Drift, 4.5) e gli altri canali principali, in quote più o meno prevedibili a seconda della programmazione. Conclusione: può la “sconfitta” di Chernobyl, in questo caso, essere indicativa dei gusti reali degli italiani, i quali si affidano ben più volentieri ormai alle piattaforme streaming come Netflix e Amazon Prime Video? Quasi certamente no. Almeno, di sicuro non del tutto.

Fonte: TPI

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