Il Caso Vallecas che ispirò Veronica: la vita di Estefania Gutierrez Lazaro

Veronica Estefania Gutierrez Lazaro
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Una storia a dir poco agghiacciante, fatta di misteri ed esoterismo, in quel della capitale spagnola. Paco Plaza imbraccia la macchina da presa e racconta il Caso Vallecas, la storia di Estefania Gutierrez Lazaro, il cui alter ego prende il nome di Veronica (stasera alle 23:16 su Rai4). Il film prende spunto da fatti reali che spaventarono non poco i diretti coinvolti, tra medici e polizia, tanto da abusare nei vari rapporti di parole come “misterioso” ed “inspiegabile”. Cosa successe realmente non lo abbiamo mai saputo, almeno fino al 1992. Tuttavia, per raccontare i fatti accaduti bisogna andare in ordine cronologico. Partendo dallo spaventoso inizio.

Siamo agli inizi degli anni ’90, a Madrid, nella periferia sud est, chiamata Vallecas. Un quartiere operaio che segue in massa il Rayo Vallecano, la terza squadra madrilena che non riesce a reggere il confronto con le due ben più blasonate Atletico Madrid e soprattutto il Real Madrid. E quando lo stadio è pieno, ci pensano i bar a trasmettere le partite del Rayo, come quello gestito dalla madre di Veronica. La cui vita filmica ne ha passate di cotte e di crude. Spettatrice involontaria di una serie di strani eventi inspiegabili e dall’amaro sapore esoterico. Una famiglia umile, di quelle che faticava ad arrivare a fine mese, esattamente come quella di Estefania Gutierrez Lazaro, cattolica praticante. 

Si sa, il brivido e il fascino dell’occulto attraggono chiunque. Soprattutto se si è giovani e curiosi. Così, come un gioco durante la ricreazione, Estefania partecipa ad una seduta spiritica insieme alle sue amiche. Ouija alla mano, inizia un gioco pericoloso che, a detta delle partecipanti, non ebbe il successo sperato. Un’insegnante intimorita dalla seduta strappò via la tavola e soccorse immediatamente Estefania. Si era sentita male, raccontano, a causa di uno strano fumo che uscì dalla tavola Ouija e che lei aveva completamente aspirato. 

Da lì, iniziò un vero e proprio calvario per la famiglia Gutierrez Lazaro. Un calvario che rimanda a molti film horror, come Amityville o il più recente Insidious. Ma qui, stando alle ricostruzioni dei fatti, ci troviamo nella sfera della realtà tangibile, invasa però dall’inspiegabile. Da quando l’insegnante interruppe la seduta spiritica, Estefania iniziò a manifestare strani comportamenti.

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Allucinazioni, voci, catalessi e convulsioni. Inevitabile passare di ospedale in ospedale, da medico a medico, per cercare di ottenere risposte. Risposte che non arrivarono mai. E quando la scienza non risponde, vien da sé che il paranormale prende piede in ogni mente, soprattutto se si è molto religiosi. È il male ad aver preso Estefania? Per la famiglia Gutierrez Lazaro la risposta è una sola: sì.

Gli attacchi aumentano di giorno in giorno, fino a quando Estefania aggredirà con somma violenza Marianela, sua sorella. Siamo in piena estate e il giorno dopo questo violento attacco, Estefania cadrà in una catalessi dalla quale non si risveglierà più. Recita il referto autoptico:”Asfissia polmonare”. Ma ci sono due aggettivi che lasciano qualche dubbio. “Morte improvvisa e sospetta”. È passato un anno circa da quella seduta spiritica, Estefania non c’è più. E come in ogni film, è lecito pensare che il Male ha vinto e il mistero finisce qui. Ma non è così. Se possibile, è proprio da qui che inizieranno eventi ancor di più inquietanti. 

Estefania Gutierrez Lazaro diceva di vedere esseri antropomorfi intorno al suo letto, in piena notte, completamente incappucciati che le dicevano di andare con loro. Volendo, possiamo etichettare tutto come semplice immaginazione di una giovane ragazza suscettibile. Rimanendo il più razionali possibile. Qualche dubbio inizia a farsi strada quando però a raccontare determinati eventi è proprio la famiglia Gutierrez Lazaro. La morte della giovane ragazza ha dato il La ad una serie di eventi paranormali che hanno terrorizzato a lungo l’umile famiglia madrilena. 

Veronica Estefania Gutierrez lazaro
Un frame del film Veronica diretto da Paco Plaza, 2018

Racconta la madre di sentire incessantemente la voce di sua figlia che urlava il suo nome. E ancora, la risata poco assicurante di un anziano e altre sibili vari. Anche qui, possiamo pensare che si tratti dell’elaborazione di un lutto straziante. Il problema è spiegare come siano possibili altri eventi molto particolari: vetri che si rompono da soli, crocifissi che si ribaltano. E le due figlie che urlano in piena notte, sbalzate via per i polsi divenuti lividi. Un’escalation che arriverà fino al punto in cui una foto di Estefania prenderà fuoco. Solo la fotografia, senza intaccare nulla. Dalla cornice al vetro, fino agli oggetti circostanti. 

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Estefania Gutierrez Lazaro foto bruciata
La foto di Estefania che si bruciò da sola. Frame preso dal video di Paulette, “Todo sobre el misterioso caso del Expediente Vallecas”

Se questo si può ancora etichettare sotto la voce “essere suscettibili”, il rapporto della polizia lo è un po’ meno. Siamo nel 1992, la famiglia in questione è fuggita dall’appartamento. La polizia giunge sul luogo per capire cosa stesse accadendo. Una volta dentro, l’ispettore José Negri con agenti al seguito, iniziano la perlustrazione. Forse la più strana della loro carriera.

Nel rapporto che stilarono, troviamo scritti tutti gli avvenimenti paranormali a cui dovettero far fronte. Da urla provenienti dal balcone ad ante dell’armadio che si aprivano con violenza nonostante fossero chiuse a chiave. La cosa più strana però è il crocifisso. Un crocifisso letteralmente divelto dal muro in cui si vedevano chiaramente tre graffi ben distinti. Il fatto strano è che quel crocifisso era stato trovato per terra dai poliziotti e riappeso sulla parete. 

La famiglia ovviamente cambiò casa e in quelle quattro mura non accadde più nulla. Poco dopo questi eventi, la madre di Estefania venne dichiarata non propriamente stabile di mente. Il che lascia inevitabilmente pensare che possa aver edulcorato i racconti. Così come la successiva intervista che rilasciarono i due fratelli di Estefania Gutierrez Lazaro, Ricardo e Maximiliano.

I due spiegarono come la povera Estefania soffrisse già di epilessia, così come la loro madre. Non da meno, la condizione di obesità poteva aver certamente influito sulla sua morte. Per dissipare ogni dubbio, i due mostrarono il referto autoptico a ben sei studi forensi, i quali non rilevarono nulla di strano. 

L’unico fatto relativamente inspiegabile, dicono loro, è l’aver trovato la foto della lapide di Estefania a terra e bruciata. Tuttavia, non escludono sia stata una profanazione perpetrata da qualcuno della famiglia. Tuttavia, rimane ancora inspiegabile quanto riportato dall’ispettore José Negri e annessi poliziotti su quanto accadde quella notte al numero 8 di Calle Luis Marin. 

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