15 curiosità su Ricomincio da tre

Scopriamo insieme alcune curiosità che forse non conoscevate su Ricomincio da tre, bellissimo film d'esordio del grande comico napoletano Massimo Troisi

Condividi l'articolo

11) Parola d’ordine: riciclo

Un altro particolare curioso è che i mobili utilizzati nella camera da letto del papà di Gaetano (interpretato da Lino Troisi, che però non aveva nessun legame di parentela con Massimo), dove all’inizio lo si vede pregare per riavere la sua mano, appartengono alla casa di Cozzolino, “compresa la campana con la statua del Santo alla quale il padre di Gaetano si rivolge in preghiera!” sostiene l’attore partenopeo.

Inoltre l’indirizzo che il padre di Gaetano pregando dice alla Madonna, Via Cavalli di Bronzo 31, è l’esatto indirizzo di San Giorgio a Cremano nel quale si trasferì veramente la famiglia Troisi durante gli anni Sessanta!

12) Improvvisazione si o no?

Nonostante il celeberrime monologo finale riguardo al nome da dare al bambino (Massimiliano o Ugo?) non fosse previsto dalla sceneggiatura iniziale, Troisi non amava improvvisare totalmente.

Infatti “Massimo non amava improvvisare. Anche nel caso degli sketch de La smorfia si trattava sempre dell’esecuzione di un copione molto lavorato. C’era una certa cura nei dettagli per far sì che fossimo più spontanei possibili. Sono sicuro che gli attori che hanno avuto a che fare con Massimo oggi lo rimpiangano, perché era gentile, ma rigoroso. Ci prendevamo molta cura l’uno degli altri, e spesso sui set tutti facevamo tutto, ad esempio io portavo i caffè, facevo assistenza psicologica a chi si perdeva” ha ricordato Lello Arena sempre in un’intervista a Direttanews.

LEGGI ANCHE:  Scorsese diventa cittadino italiano e riabbraccia dei lontani parenti

13) Pubblicità occulta?

Nella scena in cui la fidanzata di massimo si avvicina al giradischi per cambiare disco, si può notare che l’inquadratura si focalizza su un dettaglio particolare: il pacchetto di sigarette che sta fumando Marta. Sarà un caso di product placement? Ai posteri l’ardua sentenza.

14) Un mondo senza smartphone

Riguardando Ricomincio da tre nel 2020 si può notare chiaramente un dettaglio che denota l’epoca in cui il film è ambientato e girato. Nella scena in cui Lello arriva a Firenze senza avvisare Gaetano, l’amico sostiene di non averlo potuto avvisare e ironizzando sostiene che “è colpa mia! dovevo scendere in tutte le stazioni a chiamarti!”. I cellulari, infatti, non erano ancora di uso comune e questo permette di capire come la comunicazione umana sia cambiata completamente nel corso degli ultimi 40 anni.

15) I consigli di Pippo Baudo per Ricomincio da tre

Il grande conduttore senza tempo Pippo Baudo ha dichiarato di aver contributo alla realizzazione di Ricomincio da tre! Infatti Pippo sostiene di essere stato il primo a vedere la pellicola e, accorgendosi che tutto il film era stato girato in interni, decise di dare qualche consiglio al regista Massimo Troisi: “mi sono accorto che era stato tutto girato in un interno, perché Massimo amava le cose raccolte, non usciva mai di casa. Allora gli ho detto: ragazzi, ma qui qualche esterno ci vuole! Infatti l’esterno girato sul ponte a Firenze gliel’ho imposto io!”.

E a Pippo non si può dire mai di no. Nemmeno se ti chiami Massimo Troisi.

LEGGI ANCHE:  The Irishman di Martin Scorsese anche al Cinema, ecco i dettagli

Potrebbero interessarti anche:

Continua a seguirci su LaScimmiaPensa.com per altre news e approfondimenti!