The Clockwork Condition: scoperto un trattato sequel di Arancia Meccanica

Anthony Brugess dopo il suo romanzo Arancia Meccanica, e l'adattamento di Kubrick, scrisse un trattato sequel sulla condizione dell'uomo contemporaneo.

arancia meccanica
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Il manoscritto incompiuto trovato tra le carte di Anthony Burgess è stato descritto dall’autore come “un’importante dichiarazione filosofica sulla condizione umana contemporanea“.

Un perduto “sequel” di Arancia meccanica di Anthony Burgess, dove l’autore esplora il panico morale che seguì l’uscita di Arancia Meccanica nei cinema. Il testo è stato trovato tra i documenti abbandonati nella sua casa vicino a Roma. The Clockwork Condition è stato scritto da Burgess nel 1972 e 1973, dopo che l’adattamento di Kubrick del 1971 di Arancia meccanica è stato accusato di aver ispirato crimini di imitazione, spingendo il regista a ritirarlo dalla circolazione. Il romanzo del 1962 Arancia meccanica, scritta dallo stesso Burgess, è ambientato in un futuro distopico, dove l’adolescente Alex e la sua banda si divertono con “l’ultraviolenza” fino a che non vengono rieducati.

Andrew Biswell, direttore della fondazione Burgess e professore di letteratura, ha definito questo testo come notevole, affermando che avrebbe portato “nuova luce su Burgess, Kubrick e la controversia che circonda il famigerato romanzo“. Secondo l’accademico, l’unico riferimento pubblico di Burgess a The Clockwork Condition fu in un’intervista del 1975, quando disse che non aveva scritto nulla oltre ad un’idea. In realtà il manoscritto ritrovato arriva già a 200 pagine, in un mix di bozze dattiloscritte, note e molto altro.

Arancia meccanica
Anthony Burgess e la sua macchina da scrivere.

“In parte riflessione filosofica e in parte autobiografia, The Clockwork Condition fornisce un contesto per l’opera più famosa di Burgess, e amplifica le sue opinioni sul crimine, la punizione e i possibili effetti corrotti della cultura visiva. Inoltre, getta nuova luce sulla complicata relazione di Burgess con il suo romanzo Clockwork Orange, un’opera che ha continuato a rivisitare fino alla fine della sua vita”.

– Andrew Biswell

Burgess scrive nel manoscritto di come gli anni Settanta siano un “inferno a orologeria”, con gli esseri umani non più che ingranaggi nella macchina, “non più come una crescita naturale, non umanamente organica”. L’umanità è “alla ricerca di una fuga dalla blanda neutralità della condizione in cui si trovano”, dice, in un’opera che egli ha inteso come una scrittura filosofica strutturata intorno all’Inferno di Dante. Burgess aveva progettato sezioni con titoli come “Uomo Infernale”, intrappolato in un mondo di macchine, e “Uomo Purgatoriale”, cercando di uscire dall’inferno meccanico.

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In una sezione, rivela come inventò il titolo di Arancia meccanica. Sentì la prima volta la frase in un pub londinese, quando un ottantenne insultò un ragazzo definendolo “queer as a clockwork orange”. “Queer” non era però inteso come omosessuale, come si potrebbe pensare, ma bensì come folle. La frase incuriosì Burgess che la ritenne misteriosa e surreale: “Per quasi 20 anni, ho voluto usarla come titolo di qualcosa. Durante quei 20 anni l’ho sentita molte altre volte, nelle stazioni della metropolitana, nei pub, negli spettacoli televisivi, ma sempre da vecchi Cockney (proletariato londinese ndr.), mai dai giovani.”
Era una cliché tradizionale che decise di utilizzare in un titolo per potere combinare una preoccupazione con la tradizione e una tecnica bizzarra. L’opportunità di usarlo è arrivata quando pensò di scrivere un romanzo sul lavaggio del cervello.

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Burgess aveva sperato che fotografie surreali e citazioni di altri scrittori sui temi della libertà e dell’individuo avrebbero completato il suo testo, ma man mano che il progetto diventava più ambizioso, si trovò a fatica a completarlo.”Alla fine Burgess si rese conto che il libro di saggistica proposto era al di là delle sue capacità, in quanto romanziere e non filosofo. Gli fu poi suggerito di pubblicare un diario con il titolo L’anno dell’arancia meccanica, ma anche questo progetto fu abbandonato“, ha dichiarato Biswell.

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Biswell ritiene sia possibile pubblicare una versione di The Clockwork Condition: “C’è abbastanza materiale presente nelle bozze e nei contorni per dare un’impressione ragionevolmente chiara di ciò che questo perduto libro di Burgess avrebbe potuto essere“. Il professore è già stato contattato da editori desiderosi di pubblicarlo. L’archivio ha anche raccolto circa 40 racconti inediti di Burgess, che si spera vengano anche questi pubblicati.

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https://www.lascimmiapensa.com/2019/02/04/teorie-complottiste-kubrick/

Fonte: The Guardian