Manuel Agnelli: “La trap mi ricorda gli esordi del punk”

Manuel Agnelli
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Manuel Agnelli spiazza tutti con la sua ultima dichiarazione.

Un periodo di grande fermento per il frontman degli Afterhours. Un’impegnativa tournée che lo sta portando in giro per l’Italia, il suo club Germi a Milano e le nuove puntate di Ossigeno, il suo talk-show per Rai 3. Manuel Agnelli non si sta facendo mancare niente; eppure trova il tempo per sganciare qualche bomba. Il cantante non è nuovo a dichiarazioni più o meno spinte sulla scena musicale attuale, ma questa è molto interessante.

“In qualche modo il fenomeno trap mi interessa abbastanza, perché mi ricorda, lontanissimamente, il primo punk. Il punk proprio nichilista, autodistruttivo, menefreghista. Secondo me è una frattura che ci vuole. Prima o poi una frattura che non sia addomesticabile, per far cambiare le cose, ci vuole. Ne parlavo anche con altri artisti: non importa che cosa vale veramente, il genere in sé, le canzoni in sé, però è veramente arrivato a dare quattro schiaffoni a tutti”.

Manuel Agnelli quindi nutre una certa curiosità per le bandiere di questo genere musicale.

Su tutti Achille Lauro e Sfera Ebbasta, accodandosi alle affermazioni simili di Vasco Rossi. Entrambi vedono in questi artisti una provocazione necessaria a superare certi vecchi idealismi ormai anacronistici. Così nella seconda puntata di Ossigeno andata in onda il 18 aprile, Manuel Agnelli si è abbandonato ad piccola dichiarazione d’amore per la trap, approfittando della presenza in studio di Salmo per discutere di certe tematiche.

Manuel Agnelli

Certo l’analisi di Agnelli è puramente filosofica, estetica. Prescinde da tutti i parametri commerciali e d’immagine che ruotano intorno a questi personaggi, e li considera quasi i protagonisti di un nuovo dadaismo. Ne evidenzia però anche la criticità, sottolineandone i limiti:

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“Mi spiace che sia un’occasione un po’ mancata, che una roba che sta spaccando il culo a questi livelli non venga usata per cambiare davvero le cose, che non abbia una connessione con il reale, con quello che succede nella società tutti i giorni. Spacchi tutto e non cambi un cazzo, alla fine”.

Un’occasione mancata.

Questa è la trap per Manuel Agnelli. Una corrente dai presupposti e dalle potenzialità interessanti, che di fatto si perde nell’auto-celebrazione di se stessa. Quindi, probabilmente, aspetteremo ancora un bel po’ prima del primo disco trap degli Afterhours.

Qui la puntata integrale su RaiPlay.

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