Michael Jackson: diverse stazioni radio non passano più la sua musica in seguito alle accuse di abusi

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Tempi difficili per la memoria del re del pop, la cui popolarità è in rapido declino in seguito all’uscita del documentario Leaving Neverland. Nel documentario alcuni testimoni, ora adulti, affermerebbero di essere stati sessualmente abusati da Michael Jackson nel suo ranch di Neverland (da cui il titolo) da bambini. Lungi da noi, chiaramente, sostenere o confutare queste accuse: si tratta di materia giudiziaria, che deve essere risolta in tribunale.

Tuttavia, data la popolarità, passata e presente, di Michael Jackson, è difficile impedire che l’eco del documentario non propaghi varie ricadute negative sulla memoria e sull’eredità dell’artista. Una di queste è stata la decisione, appena presa, di censurare l’episodio della serie I Simpson nel quale Jacko fu ospite, nel 1991, intitolato Papà-zzo da legare. Ve ne avevamo parlato anche nel nostro articolo sui migliori cameo di personalità musicali all’interno, appunto, de I Simpson.

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Michael Jackson – Credits to Sky News

Un backlash mediatico che sembra aver già deciso la colpevolezza del cantante.

Ora la cosa sta andando ben oltre, anche nel contesto delle trasmissioni musicali. Infatti diverse stazioni radio, in varie parti del mondo, hanno deciso di rimuovere le canzoni di Michael Jackson dalla propria programmazione. Così in Nuova Zelanda, per quanto riguarda diverse stazioni dei colossi MediaWorks e NZME; in Gran Bretagna, dove Jacko è scomparso dalla programmazione di BBC Radio 2; e in Canada, dove non si trovano più tracce del cantante nelle trasmissioni di diverse stazioni come CKOI e Rhythme.

Le motivazioni? A livello di esempio, il direttore dei contenuti del gruppo MediaWorks, Leon Wratt, ha dichiarato che: “è il nostro lavoro assicurarci che le nostre stazioni radio suonino la musica e gli artisti che la gente vuole sentire“. Sembra quindi si tratti di misure preventive, il cui primo scopo è quello di evitare assolutamente di scontentare il pubblico. C’è ragione di credere che questo tipo di misure proseguiranno, data la valanga mediatica che Leaving Neverland sta causando.

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Fonte: “www.radionz.co.nz”

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