Michael Moore: “Trump Presidente? Colpa di Gwen Stefani”

Michael Moore ha rilasciato una dichiarazione al The Hollywood Reporter che ha fatto storcere il naso. Ecco spiegate le cause della candidatura alla presidenza di Donald Trump.

michael moore
Condividi l'articolo

Michael Moore ha fatto una dichiarazione molto curiosa. Sicuramente non è nuovo a questo tipo di uscite, ma questa volta c’è di mezzo il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Michael Moore, l’attore, regista e sceneggiatore statunitense, ha da poco presentato al Toronto film festival la sua ultima opera, Fahrenheit 11/9. In questo film/documentario si parla di quello che viene considerato l’attuale nemico principale dell’America, ovvero il suo Presidente Donald Trump. “Trump come Hitler” si legge nelle principali recensioni del film.

Ma Michael Moore ha voluto porre l’accento su un altro aspetto della presidenza di Donald Trump. Moore, infatti, ha affermato che l’unico motivo che spinse l’attuale Presidente a candidarsi fu l’invidia per la cantante Gwen Stefani. Si narra che Donald Trump fosse invidioso del compenso di Stefani in qualità di coach di The Voice, maggiore del suo per il programma The Apprentice. Tutto ciò lo spinse a provare una carriera alternativa, in questo caso la carriera politica.

LEGGI ANCHE:  The Apprentice, la Recensione del biopic su Donald Trump

Secondo Michael Moore, Donald Trump aveva palesato la volontà di candidarsi già nel 1988. In realtà non era una decisione seria, visto che la Casa Bianca non è provvista di un attico e lui odia vivere in luoghi ombrosi. Al The Hollywood Reporter Michael Moore ha dichiarato quanto segue:

“La NBC che trasmetteva The Apprentice ha voluto tagliare i ponti con Donald Trump a causa delle sue dichiarazioni. Trump aveva dichiarato che il Messico mandava delinquenti e pregiudicati oltreconfine e queste dichiarazioni non erano piaciute affatto. Ma se la NBC ha scelto di abbandonarlo, un’enorme folla di persone ha condiviso quelle parole tanto efferate. Quindi perché non provare una corsa seria alla presidenza degli Stati Uniti?”

Il New York Times ha recentemente pubblicato una lettera anonima scritta da uno dei membri dello staff presidenziale. Una lettera dal contenuto molto discutibile, visto che conferma la presenza di una resistenza politica contro Trump all’interno della Casa Bianca. Il problema principale di Trump sembrerebbe la sua amoralità che non gli permette di fare scelte logiche e condivisibili. Ecco perché questa “resistenza” alla Casa Bianca cerca di frenarlo.

LEGGI ANCHE:  Robert De Niro su Trump: "Merita la galera. È un gangster corrotto"

Donald Trump ha commentato questa lettera affermando che è una vergogna che alcuni membri dello staff facciano resistenza. Dovrebbero lavorare per assisterlo nelle serie problematiche affrontate quotidianamente dal Presidente, non per contrastarlo. Se avessero una dignità, secondo Trump, dovrebbero licenziarsi.

Rimani sempre aggiornato e continua a seguirci sulla pagina lascimmiapensa.com