Salvini, Linus si sfoga contro Il Tempo e Rolling Stone

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Dopo la pubblicazione dell’ultimo numero di Rolling Stone, che riporta una iniziativa contro il Ministro dell’Interno, Linus ha ricevuto molte critiche. Il direttore di Radio Deejay ha così deciso di rispondere e di pubblicare tramite un post su Instagram la realtà dei fatti.

Rolling Stone nella pubblicazione del manifesto contro Salvini ha affiliato alla propria causa il nome di 50 artisti e personaggi del mondo dello spettacolo. Sull’onda del caso mediatico, i giornalisti de Il Tempo hanno deciso di contattare questi nomi. I giornalisti si sono finti membri di una organizzazione non governativa chiedendo la disponibilità ad accogliere un migrante nella propria abitazione.

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Tra le varie testimonianze dell’articolo spicca quella di Linus, che in seguito è stato preso di mira sui social. Il DJ milanese di fronte alla richiesta ha subito riagganciato il telefono senza dare risposta.

In seguito il direttore di Radio Deejay ha sentito il bisogno di spiegare la realtà dei fatti, viste le molteplici critiche ricevute tramite i social. Infatti al giorno d’oggi le notizie, per quanto riportate in modo veritiero vengono filtrate dall’occhio giornalistico in cerca di qualche scandalo per attirare l’italiano medio. Quest’ultimo poi esprime di più il proprio parere sui social che nelle cabine elettorali o in situazioni che veramente cambierebbero qualcosa. In questa situazione è finito nell’occhio del ciclone il povero DJ. Visto che criticare una celebrità italiana è l’unica cosa che porta più piacere all’italiano medio rispetto a criticare un povero migrante svantaggiato in cerca di aiuto.

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Così Linus ha scritto su Instagram la sua realtà dei fatti. Spiega di aver riconosciuto subito la falsità della telefonata, in pieno stile Ciao Belli (programma basato proprio sugli scherzi telefonici che viene svolto a Radio Deejay) e dato che lui lo fa come mestiere ha pensato che la cosa migliore fosse riattaccare e basta, senza perdere tempo, come ha sempre fatto.

Questo è il primo punto su cui ha deciso di sfogarsi, poi aggiunge parole dure verso la stessa Rolling Stone. Pare che la rivista lo abbia inserito in questa iniziativa a sua insaputa, dopo avergli chiesto un breve parere su Salvini. Egli stesso ha spiegato che non lo voterebbe mai, ma in ogni caso non avrebbe accettato che il suo nome fosse inserito nella campagna.

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Ragazzi, adesso mi sono rotto il cazzo. Vi racconto come stanno le cose. Due settimane fa Rolling Stone mi chiede due righe su Salvini. Scrivo che i migranti sono un problema, che fa bene a farsi sentire, ma che non mi piace il modo e il tono con cui lo fa. A mia insaputa, vengo messo in un calderone per lanciare una campagna paracula contro di lui. Non lo voterei mai, ma allo stesso modo non avrei mai accettato, sapendolo, di entrare in questo giochino. Il secondo capitolo è che, in conseguenza di questo, come tutti quelli presenti sul giornale, consapevoli o no, divento obiettivo degli speculatori del web. Tra questi il Tempo, che mi fa una telefonata stile Ciao Belli in cui mi chiedono come se si parlasse di gattini se voglio un migrante a casa. Siccome lo faccio di mestiere capisco che è uno scherzo e riattacco. Da un paio d’ore questa seconda carognata (la prima, ripeto, è quella di Rolling Stone) gira su Facebook ed è partito il linciaggio. A quelli che mi stanno insultando gratuitamente e con grande piacere, se avete avuto la pazienza di arrivare fino qui, chiedo di far girare allo stesso modo quello che ho scritto adesso. Poi magari continuate ad odiarmi perché sono della Juve o cagate simili. Ma non fatemi passare per quello che non sono. Grazie

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Chiarita ora la situazione si spera che Linus trovi un po’ di pace. Ora sarebbe curioso chiamare chi lo ha tanto duramente criticato e chiedergli se sarebbe disposto ad accudire un migrante in casa propria.