La storica rivista Rolling Stone è in vendita

Jann Wenner, fondatore di Rolling Stone.
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La famosa rivista americana è ufficialmente stata messa in vendita dal fondatore Jann Wenner.

Dopo ben 50 anni dalla fondazione, Rolling Stone sta passando l’ennesimo periodo nero nella sua lunga storia. Creata dal giornalista Jann Wenner, la rivista riuscì a strappare interviste uniche come quella a John Lennon dopo lo scioglimento dei Beatles o a prendere una posizione netta e decisa contro la guerra in Vietnam.

Grazie alla sua natura di controtendenza dei costumi americani dell’epoca, Rolling Stone è riuscita a crescere a dismisura negli anni fino ad arrivare a oggi con una copertura mensile media di 60 milioni di lettori.

Negli ultimi anni però le cose sono cambiate notevolmente.

Jann Wenner e il figlio Gus in passato decisero di prendere inizialmente le distanze dal trasformare la propria rivista in formato digitale per poi pentirsi del loro operato. Questo fece perdere terreno verso i concorrenti dimostrandosi una strategia disastrosa, ricorrendo a un prestito di 300 milioni di dollari per correre ai ripari.

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Nel 2014 ci fu oltretutto un caso che recò un notevole danno sia a livello economico che di reputazione nei confronti della rivista. Un articolo riguardante uno stupro di gruppo ai danni di una studentessa dell’Università della Virginia si rilevò errato su diversi fronti. Questo passo falso costò alla rivista più di 3 milioni di dollari.

Anno scorso Wenner e la società vendettero il 49% delle azioni alla Bandlab Technologies, start up cinese di proprietà di Kuok Meng Ru. Altre due riviste controllate dalla famiglia Wenner, US Weekly e Men’s Journal, furono in precedenza vendute ad American Media.

Il futuro di Rolling Stone potrebbe però cambiare in modo radicale.

Secondo il New York Times, American Media potrebbe essere interessata all’acquisto. Il presidente della società, David Pecker, è però un sostenitore e fan dell’attuale presidente americano Donald Trump. Questo potrebbe portare a un cambiamento di direttive visto l’operato storico di controcultura portato avanti da sempre nelle pagine del Rolling Stone.

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