Nella celebre scena dello specchio de L’odio non c’è nessuno specchio

l'odio
Vincent Cassel  in La Haine.
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Spiegazione della famosa scena del cult francese

La Haine (L’odio) di Mathieu Kassovitz è un film cult francese del 1995. Girato in bianco e nero, nella periferia di Parigi, la Banlieu, lontana dal lusso ed il fascino del centro della città.

Vincent Cassel interpetra Vinz, ragazzo ebreo delle banlieu che ha giurato vendetta alla polizia nel caso in cui Abdel, ragazzo del quartiere, in coma a causa del loro pestaggio, muoia. Odiare diventa l’unico modo per convincersi di esistere, di valere qualcosa.

Il regista vuole portare l’odio dei suoi personaggi alle estreme conseguenze. C’è una scena in particolare, in cui Vinz davanti allo specchio, che ne riflette l’immagine, sputa tutta la sua rabbia.

Ma come è stata girata questa scena?

Nonostante la scena più degna di attenzione per l’uso degli specchi sia quella del bagno del café è proprio questa, per la sua iconicità, ad essere rimasta impressa nella mente del grande pubblico.

Vinz imita Robert De Niro in Taxi Driver…senza uno specchio ma con una controfigura. Si tratta, infatti, di un trucco, quello che vediamo di spalle è un sosia dell’attore e tra lui ed il vero Vinz c’è un semplice buco nella parete, se fosse un vero e proprio specchio avremmo visto la telecamera alle spalle di Vincent Cassel, essendo tra l’altro in uno spazio anche molto ristretto. Quella che appare quindi come una soggettiva, è in realtà un semplice primo piano, in cui Vincent Cassel recita davanti alla macchina da presa, comportandosi come se davanti a sè ci fosse uno specchio e stesse recitando davanti al proprio riflesso.

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La scena, così come quella del café, usa le specchio come significato di un riflesso del proprio io, della propria essenza; e in questo caso dell’identità distrutta del nostro eroe. Ma entrambe sono soprattutto un testimone della grande abilità di Kassovitz di giostrare le superfici riflettenti anche in spazi angusti.