Ecco come Netflix porta le superstar al suo cospetto

L'algoritmo che permette a Netflix di accaparrarsi i migliori talenti di Hollywood

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C’è un algoritmo dietro al successo di Netflix e alle sue serie piene zeppe di superstar.

Il successo delle serie Netflix, e delle sue serie interpretate dalle migliori superstar di Hollywood, sembra sia dovuto a un particolare algoritmo. La piattaforma è ricca di contenuti che riescono a tenere incollati gli spetttori come una calamita.

Come dichiarato dal ceo, Reed Hastings: “l’unico nostro rivale è il sonno.”

L’algoritmo che consiglia i contenuti è molto accurato. Dai film, i documentari o gli spettacoli più famosi, a quelli meno conosciuti. Contando circa 125 milioni di abbonati in tutto il mondo, la varietà dei contenuti deve far fronte a incontrare ogni tipologia di gusto. Un catalogo specifico che si modella attorno alle preferenze dell’utenza.

Le serie di maggior successo però, sono quelle prodotte direttamente da Netflix. In totale hanno se ne contano più di mille, grazie anche agli 8 miliardi di dollari investiti in produzione nel solo 2018.

Superstar

Uno dei massimi dirigenti della HBO ha definito questo enorme investimento, “una irrazionale esuberanza.”. Ma la scelta delle serie non è lasciata al fiuto infallibile di un brillante produttore. Ma è da ricercare in qualche preciso algoritmo assolutamente razionale, affiancato alla raccolta di grandi dati.

House of Card è stato il primo show originale della piattaforma, uscito nel 2013. L’algoritmo predisse il suo successo, proprio come un oracolo.

È stato lo show più visto negli Stati Uniti e in altri 40 paesi. Netflix sapeva, grazie ai dati raccolti, che i suoi utenti apprezzavano il lavoro di David Fincher (regista di House of Cards e di film di enorme successo come The Social Network). Mentre Kevin Spacey era uno degli attori più seguiti. E infine sapeva che tra i prodotti di nicchia, il pubblico aveva molto apprezzato la serie originale di House of Cards. Una miniserie inglese in 4 puntate.

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I dati parlavano chiaro: una serie tv mainstream, ispirata a un prodotto poco conosciuto, ma di qualità, con Fincher alla regia e Spacey come attore. Successo garantito. E aveva ragione.

Ma l’ algoritmo di Netflix, non si fermava a otimizzare e a razionalizzare le scelte di produzione. Ma è riuscita anche a sottrarre le migliori superstar alla concorrenza. Questo non significa che sappia individuare i registi e gli attori migliori, ma è in grado di garantire a quest’ultimi una libertà d’espressione che non troverebbero altrove.

Il funzionamento è stato spiegato da Ted Sarandos, l’ attuale Chief Content Officer di Netflix, raccontando come fossero riusciti a strappare alla Fox il regista Ryan Murphy (American Horror Story,Nip & Tuck). Ecco quanto dichiarato:

Netflix ha condiviso un bel po’ di dati con Murphy, mostrando le performance di numerosi suoi spettacoli e le similarità e differenze in termini di audience”.

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Uno dei dati più inattesi è stato proprio il fatto che i fan di American Horror Story, erano appasionati anche di Bob’s Burger. Continua Sarandos:

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“Si può provare a immaginare quali altri show apprezzi chi guarda American Horror Story. Ma credo che nessuno avrebbe potuto immaginare che apprezzassero Bob’s Burger. È questo che ci dà la possibilità di ampliare l’audience di un regista, e allo stesso tempo di consentirgli di uscire dalla sua comfort zone. Se Murphy volesse creare uno show per la Fox che non rispetti i canoni apprezzati dagli spettatori di quel network, semplicemente non glielo lascerebbero fare. Netflix, invece, è in grado di sfruttare al meglio la maggior parte delle cose che ha in mente di fare”.

Risiede qui la forza di Netflix, in un algoritmo in grado di scegliere sia i contenuti più adatti ai nostri gusti, ma anche di consentire ai produttori di ottimizzare gli investimenti e di offrire una maggiore libertà creativa a registi e sceneggiatori.

Ovviamente la concorrenza, non sta certo a guardare.

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