Pacific Rim – La Rivolta: Recensione in anteprima

Pacific Rim - La Rivolta debutterà nelle sale italiane il 22 Marzo, l'attesissimo sequel, però, delude le aspettative a fronte del grande budget impiegato e dei comunque buoni effetti speciali.

Pacific Rim La Rivolta
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Torna al cinema Pacific Rim a cinque anni di distanza dal primo capitolo diretto da Guillermo del Toro. Il capitolo “La Rivolta” si svolge temporalmente dieci anni dopo la battaglia dei Kaiju raccontata nel primo film.

Il mondo vive una sorta di tranquillità, ma le cicatrici della grande battaglia sono ancora vive nel paesaggio e nelle menti delle persone. Quartieri interi ancora distrutti, scheletri di Kaiju appollaiati qua e la, ma soprattutto il programma Jaeger è ancora in piena attività.

Quando il programma sta per essere dismesso a vantaggio di droni automatizzati, la Terra sarà di nuovo minacciata dai Precursori. Saranno, quindi, i protagonisti Jake Pentecost (John Boyega) e Nate Lambert (Scott Eastwood) a salvare il pianeta dalla nuova sottomissione.

Pacific Rim La Rivolta, Recensione del Film

I cinque anni intercorsi tra l’uscita dei due capitoli hanno segnato profondamente la trama. Da un lato il regista esordiente Steven S. DeKnight vorrebbe riprendere il filo della narrazione con una voce fuori campo che ricorda agli spettatori cos’è successo “nelle puntate precedenti”, dall’altra il racconto inizia frettolosamente, tagliando quindi fuori tutti coloro che non hanno seguito il primo film o non ne ricordano i particolari.

Pacific Rim 2

La trama di Pacific Rim è superficiale e sciatta tanto da rendere alcuni passaggi incomprensibili dal punto di vista logico. Ad esempio, se nella scena iniziale Pentecost è ritratto nel bel mezzo di una festa (come fosse Servillo ne La Grande Bellezza), cinque minuti dopo si trova a scappare da loschi personaggi in un paesaggio desertico. 

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Le sottotrame sono praticamente inesistenti, e quelle presenti sono pressochè banali e non producono effetto alcuno verso lo spettatore. Metà del film scorre nella narrazione di quello che è stato durante la guerra, di ciò che è stato perso dai protagonisti e dei traumi ancora aperti. L’altra metà, com’è normale che sia, passa in scazzottate tra Jaeger, mosse rubate al campionato di Wrestling e frustate laser a volontà.

È paradossale soprattutto il campo di battaglia tra queste creature giganti: lottano in pieno centro urbano ricostruito, non avendo minimamente cura della realtà che li circonda. E forse questo è l’elemento che manca al secondo film e che lo fa apparire inesorabilmente vuoto: manca l’elemento della lotta per la salvezza della Terra.

Lo spettatore paga il biglietto per assistere a combattimenti epici ed effetti speciali – ad onor del vero – molto belli e studiati; ma non vi scorge un proposito più alto che tenga insieme le fila della trama. Violenza per violenza, lotta per lotta, come se i piloti dei Jaegen combattano giusto per il gusto di farlo.

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Pacific Rim, recitazione e caratterizzazione dei personaggi

Neanche la recitazione si salva in questa lotta alla sopravvivenza. Il protagonista John Boyega non riesce a tenere la scena da solo e le interazioni con gli altri personaggi si riducono a dialoghi con frasi già fatte e confezionate.

“Dove ho sentito quella frase?”, si chiederà lo spettatore ascoltando i dialoghi. Il lessico e il linguaggio sono quelli di ogni film d’azione/film epico che si rispetti, ma gli scambi non riescono a liberarsi dall’artificialità e dalla finizione.

Pacific Rim 2

Non riusciti gli scambi comici, o presunti tali, che in film del genere servono ad alleggerire la tensione, e neanche quelli drammatici, volendo. I personaggi nel complesso sono caratterizzati bene, nel loro pattern riescono a rendere l’idea della loro funzione nel film.

Pacific Rim – La Rivolta è un film ottimo per chi cerca buoni effetti speciali e botte da orbi, ma sicuramente non è all’altezza del primo capitolo diretto da Guillermo Del Toro, colpevole – in quanto producer del secondo film – di non aver mantenuto alta la qualità della saga.