Quentin Tarantino: arrivano le scuse per aver difeso lo “stupro Polanski”

Quentin Tarantino ha chiesto scusa per essersi comportato da "avvocato del Diavolo", difendendo le azioni di Polanski in un'intervista di 13 anni fa

Quentin Tarantino chiede scusa
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Il regista idolo Quentin Tarantino ha chiesto scusa a Samantha Geimer, –che subì violenza sessuale da parte del regista Roman Polanski per un’intervista che rilasciò 13 anni fa.

“Voglio scusarmi pubblicamente con Samantha Geimer per le mie osservazioni sprezzanti all’Howard Stern Show che speculano su di lei e sul crimine commesso contro di lei. Quindici anni dopo, mi rendo conto di quanto stavo male. La signora Geimer è stata violentata da Roman Polanski. Quando Howard ha sollevato l’argomento, ho erroneamente interpretato l’avvocato del diavolo nel dibattito per il solo gusto di essere provocatorio. Non ho preso in considerazione i sentimenti della signora Geimer e per questo sono davvero dispiaciuto.

Quindi, miss Geimer, sono stato ignorante, insensibile e, soprattutto, scorretto.

Mi dispiace Samantha.

Quentin Tarantino”

Il regista di Pulp Fiction sta vivendo momenti terribili dopo che i media l’hanno preso di mira pubblicando un’intervista di tredici anni fa in cui “giustificava” i gesti di Roman Polanski, che fu accusato di aver stuprato una tredicenne nella villa di Jack Nicholson ad Hollywood Hills.

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La Geimer aveva commentato le dichiarazioni di Tarantino in un’intervista al New York Daily News, dicendo che, molto probabilmente, erano dichiarazioni di cui, il regista, si sarebbe pentito successivamente.

Tarantino quell’intervista la fece all’Howard Stern’s show, e quando il presentatore gli chiese cosa ne pensasse del perdono Polanski dichiarò:

“Non ha violentato una tredicenne. Quella è corruzione di minore. Ha fatto sesso con una minorenne. Quello non è stupro. Per me, quando usi la parola stupro, parli di violenza. È uno dei crimini più violenti al mondo. Non puoi lanciare la parola stupro in giro. È come lanciare la parola “razzista” in giro. Non si applica a tutto ciò per cui le persone lo usano nel quotidiano”

Le infelici dichiarazioni si sono rivolte come un boomerang contro il famoso regista, a conferma del fatto che è meglio soppesare le proprie parole quando queste sono alla mercé dell’opinione pubblica. Soprattutto, se sono parole che danneggiano ulteriormente una vittima di violenza.

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Da questa triste vicenda, possiamo solo sperare che Tarantino abbia imparato la lezione.