Matrix – la filosofia dietro all’Eletto

Che lo si consideri trilogia o meno, Matrix ha rifondato i principi del cinema fanta-filosofico. Di seguito indagheremo sul significato dell'Eletto.

Matrix
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Le spiegazioni delle tematiche di Matrix vanno trovate nei due capitoli sequel

Le ragioni per cui la saga di Matrix ha sancito l’inizio di un nuovo corso cinematografico sono chiare a tutti. Quel che però, ancor oggi divide nettamente gli appassionati, sono i sequel Reloaded e Revolution (stasera alle 21.05 su Canale 20)

Lo scontento maggiore si trova tra i fan del cyberpunk, che hanno visto nel film del 1999 la rappresentazione e la svolta alle tematiche affrontate durante gli Anni ’80.

La domanda principale, è se le Wachowski non potessero risparmiarsi i due capitoli conclusivi. Può darsi, ma non è del tutto vero.

Gli autori che hanno approfondito i temi della saga, hanno invevitabilmente trovato spunto dai sequel, dove accadono gli eventi principali a cui appoggiarsi per la comprensione di Matrix.

Uno di questi è il dialogo tra Neo e l’Architetto, di cui forniamo un ripasso utile prima dell’approfondimento.

L’Architetto ha gli spunti principali per la comprensione dell’Eletto

Quando l’Architetto minaccia che le macchine distruggeranno l’umanità, Neo dice che loro non possono permetterselo. Il programma però ribadisce che sono preparati ad accettare certi livelli di sopravvivenza, se e lui è preparato ad assumersi invece la responsabilità di tutti i miliardi di esseri umani collegati a Matrix.

I suoi predecessori erano disegnati per essere affezionati al resto della sua specie per facilitare il compito dell’Eletto, ma mentre loro avevano un effetto generalizzato per tutti gli umani, Neo ha un affetto molto più specifico: l’amore per Trinity, della quale il protagonista aveva sognato la morte.

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Prevedendo il futuro della donna, dato che i poteri di Neo sono limitati soltanto a Matrix, ci troviamo di fronte al momento della verità, dove l’anomalia della scelta si rivela di nuovo. Ci sono due porte, una conduce alla sorgente salvando l’umanità l’altra lo riporterà nel programma, dove potrà salvare Trinity e causare l’estinzione dell’umanità.

Il problema è la scelta, ma noi sappiamo già come andrà e l’Architetto commenta in modo emblematico: “la speranza è la fonte della vostra più grande forza e la vostra più grande debolezza”.

Morpheus nel primo film aveva parlato di un uomo in Matrix che era capace di modificarla e cambiare ciò che voleva secondo la propria volontà, come liberare i primi uomini ad insegnare loro la realtà, ossia che quel mondo è fittizio.

Ora sappiamo che sta parlando del quinto Eletto, il predecessore di Neo. Colui che aveva ottenuto grandi poteri, scoperto la verità e poi si era unito alla sorgente liberando un gruppo di umani a cui insegnò la verità per costruire Zion e combattere contro le macchie.

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In realtà questa era una trappola per gli umani che rifiutano il programma, un modo per incanalarli in una falsa speranza e unirli in un luogo controllato a favorire le necessità delle macchine, per poi venire distrutti. È l’ennesima trappola delle macchine, una trappola filosofica e materiale che porta ad infiniti livelli di Matrix.

Neo torna nel programma e resuscita Trinity, compiendo il secondo miracolo che risulta inspiegabile per i suoi poteri, mettendo in dubbio la profezia dell’Architetto, dimostrando che anche lui può sbagliarsi, nonostante la profezia sia una menzogna.

Anche quelli che sono fuori da Matrix vivono nell’illusione di essere liberi e la rivolta è pilotata da coloro che in teoria dovrebbero essere rimossi dal potere. La forma di controllo esercitata non fa rendere conto ai soggetti di essere controllati, ma li illude di essere liberi, l’opposto della profezia benevola dell’Oracolo.

Quando Neo descrive questa realtà a Morpheus, questo si oppone stoicamente a ciò che sta sentendo. Intanto le sentinelle attaccano la nave e la distruggono. La profezia è falsa, sono tutti sconvolti, ma Neo percepisce che qualcosa è cambiato; getta le mani verso le sentinelle e, come nel primo film, nel momento di massimo sconforto scopre il suo potere trascendendo quello che nessuno credeva possibile.